Convegno di Pentecoste
della Missione Cattolica Italiana di Francoforte (Schwarzach 14-16/05/2005)

 

Riportiamo qui di seguito lo schema della 1^ riflessione di d. G. Mazzillo
Cliccare qui per lo schema della 2^ 
L’eucaristia tra  memoria e anticipazione profetica


Giovanni Mazzillo
L’
eucaristia, pane del pellegrinaggio, pane della condivisione (1^ Meditazione)

  L’anno dell’eucaristia occasione
x riflettere sul valore che noi diamo
    ◊ al pane che ci dà Gesù
    ◊ al pane che è Gesù
 

3 PUNTI IMPORTANTI

n          L’eucaristia il segno più grande dell’amore che si dona (dall’amore che sa perdere all’amore che arriva a perdere se stesso)  

n          L’eucaristia come tenerezza che tende alla fusione (dal servizio alla comune-unione e viceversa)

n          L’eucaristia amore che si mette sempre in cammino per l’altro (una comunione come testimonianza credibile)            
1. L’eucaristia il segno più grande dell’amore che si dona
(dall’amore che sa perdere all’amore
che arriva a perdere se stesso)

 La narrazione con una nota drammatica:
«nella notte in cui Gesù era consegnato» (paredídeto).

 

n   Eucaristia, come rendimento di grazie, al pari dell’euloghía, come trasposizione in lingua greca del berākhâ ebraico
                                                                                                                        

Elementi storico-teologici minimali:

 

     1) la storicità dell’ultima cena di Gesù;
2) il contesto ebraico della benedizione;
3) il collegamento alla passione come elemento carico di senso teologico;
4) la consapevolezza di Gesù su quanto stava avvenendo;
5) la sua determinazione a dare un senso alla sua fine come dono di sé;
6) la volontà affidata ai suoi discepoli di perpetuare tale suo gesto.
           

  Hingabe   e   Aufgabe:

 

    -->> dono e adempimento di un compito in Gesù


-->> affidamento di un compito a quanti partecipano

 

             

Gv 6,48-51

Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono.

Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia.

Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo».

 

Mt 26,27-28

Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo».

Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti,

perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.

 

Mc 14,22-24

Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo».

Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero.

Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti.

 

Lc 22,19-20

Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».

1Cor 11,24c-27

...lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.

                        

2) L’eucaristia come tenerezza che tende alla fusione
(dal servizio alla comune-unione e viceversa)

 

Amore che si fa pane per gli altri, nel farsi ultimo e servo degli e per gli altri

 

«… Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». (Gv 6,26-27).

                                                                                                      

 

     La sorte di Gesù in quella del pane

 

     da offrire, da spezzare, da condividere

                                  

     Gesù presenta se stesso come pane da mangiare: “Io sono il pane vivente, che è       disceso dal cielo…per la vita del mondo”                       

 

Radicalità della sequela, lontana dai testi di Qumran:

 

«... fatevi coraggio per la guerra e ciò dovrà esservi computato a giustizia»

 

Gesù alza il calice non per maledire, ma per offrire la sua vita per “i molti”: «beati gli artefici di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9)                                            

  

Per l’assimilazione a Cristo l’eucaristia chiama alla  prassi di pace
e di donazione per gli altri

n        Cirillo di Gerusalemme: «metabolizziamo il corpo e il sangue di Cristo».

n        Cirillo Alessandrino: «siamo come candele fuse in una sola»

n        Ignazio d’Antiochia,=fármakon athanasías.                                                               

3) L’eucaristia amore che si mette sempre in cammino per l’altro (una comunione come testimonianza credibile)

 

Trasformazione del presente e anticipazione del futuro

n   L’Eterno che irrompe nel tempo, perché trasforma la realtà umana e mortale:

n     tre elementi: a) l’assemblea, che diviene la cena del Signore;
b) i segni fondamentali della celebrazione: il pane e il vino che diventano il suo corpo e il suo sangue
c) i componenti dell’assemblea, che da uomini divisi e violenti sono chiamati a trasformarsi in un cuor solo e un’anima sola                                                                                                                                                          

Pane della liberazione e calice d'alleanza                                                                  

L'alleanza come impegno che il Signore ha assunto dinanzi alla nostra storia umana di portarla a felice compimento

n   il senso profondo dell' immagine del calice:
=comunanza di vita e condivisione,

n   comune sorte nel soffrire e nel vivere,

n   ma anche esultanza e gioia di chi partecipa alla festa.                                                     

Condivisione del “pane dell’afflizione”                                                          
Dimensione liberante e profetica dell’eucaristia

n   «... la vita mi ha insegnato che la mia fede senza l’Amore è inutile, che la mia religione cristiana non ha tanti e poi tanti comandamenti ma ne ha uno solo, l’Amore»
(Annalena Tonelli).
                                                                                         

Giovanni Paolo II, Mane nobiscum Domine, n. 27

n    «Il cristiano che partecipa all'Eucaristia apprende da essa a farsi promotore di comunione, di pace, di solidarietà

n    L'immagine lacerata del nostro mondo, che ha iniziato il nuovo Millennio con lo spettro del terrorismo e la tragedia della guerra, chiama più che mai i cristiani a vivere l'Eucaristia come una grande scuola di pace,

dove si formano uomini e donne che, a vari livelli di responsabilità nella vita sociale, culturale, politica, si fanno tessitori di dialogo e di comunione».