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La liturgia si concentra sulla famiglia di Naret: un emblema di vita di fede e, per come appare dal vangelo, di... fuga. Non sono pochi quelli che spesso vi hanno visto il simbolo dei profughi di ieri e di oggi.  Non sono rari i momenti nei quali la violenza, la commercializzazione sfrenata, l’interesse e il calcolo non ci fanno sentire adatti al mondo in cui invece dobbiamo continuare a vivere e a lottare. Vengono  in mente i versi di un salmo: «Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar! Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace. Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra» (Sal 120,5-7). E tuttavia l’esempio della famiglia di Nazareth dimostra come si può tener fede ai propri impegni ascoltando la voce di Dio e usando la propria intelligenza.

Famiglia di Nazaret (A) 04

 

In fuga verso un paese straniero,
ma non è una novità per voi due,
Maria e Giuseppe,
che foste trattati da stranieri a casa vostra,
così è della vita di chi
ha per patria il mondo intero
e sente talora l'intero mondo
come terra straniera. 
Portate con voi il vostro tesoro più caro,
la perla di tutte le perle serrato sul cuore
che batte in questa notte
che è una festa silenziosa di stelle.

 (GM/26/12/04)

 

 

MATTEO 2, 13-23<<[I Magi] erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno">>.