L’ascesa di Gesù al cielo (ascensione) non è da intendersi come puro e semplice ritorno al passato di Colui che era venuto sulla terra e ora rientra nello stato dal quale proveniva. Gesù si re-immerge, a pieno titolo e dopo la missione compiuta sulla terra, nella sfera del divino, dell’immortalità e della vittoria sul male, con l’umanità e l’esperienza umana, con le ferite ancora aperte della storia di noi uomini. Tanto che possiamo dire che con lui la nostra stessa umanità, la nostra vicenda umana, personale e collettiva ha già un anticipo di gloria e le nostre quotidiane sconfitte hanno un avamposto di vittoria. L’attesa del suo ritorno non è che la vigilanza operosa con la quale facciamo la nostra parte, perché tutto ciò abbia quel compimento che Dio realizzerà pienamente a suo tempo e secondo il suo progetto.
|
|
|
Ascensione di Gesù (B) 2006
Una nube ti aveva portato nel mondo, (GM/28/05/06)
|
Vangelo di Marco (16,15-20) <<Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano>>. |