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Questa domenica le letture ci presentano l’alternativa evangelica: o Dio o mammona, o la sapienza o i beni materiali. Chi è già insaziabilmente ricco, come chi lo è ancora solo con il desiderio di possedere, guarda quasi esclusivamente alle cose: dalle vetrine alle grosse cilindrate, dalle ville ai risultati delle lotterie. Gesù, invece, guarda alle persone. Guarda dritto negli occhi del giovane che gli chiede consiglio e volge poco dopo lo sguardo sui discepoli che lo hanno seguito. Gesù guarda le persone e le ama, il ricco, invece, reale o potenziale che sia, guarda solo le cose e ne desidera il possesso. E se guarda alle persone, lo fa solo per possederle. La differenza è proprio qui e ciascuno può tirarne le conseguenze. 

Immagine di Cerezo Barredo
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28^ Domenica dell’anno (b)

Che io ti ami e scelga ogni giorno
di restare con te,
e così possano amarti le persone che amo!
Questa la mia preghiera oggi, o Gesù,
giacché ricchezze a dismisura
mai hanno colmato il cuore di alcuno,
mai potranno riempire ciò che non ha fondo:
l’animo umano fatto a immagine tua.
Che io smetta di voler raccogliere fiori
per portarli a casa
e quant’altro alletta lo sguardo
solo per averne il possesso!
Ho capito che è pretendere
di collezionare le innumerevoli stelle
del tuo firmamento (GM/12/10/03).

Sapienza (7,7-11)  <<Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; non la paragonai neppure a una gemma  inestimabile, perché tutto l'oro al suo confronto è un po’ di  sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento. L'amai più della salute e della bellezza, preferii il suo possesso alla stessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana. Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.>>.

Vangelo di Marco (10,17-30)

<<Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio»>>.