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Domenica 2003 (anno B) Gli occhi bendati non riescono a vedere, sotto i loro occhi. (GM/06/07/03) |
Dalla preghiera liturgica: “Togli il velo dai nostri occhi…”. Ezechiele (2,3-5) <<Mi disse: «Figlio
dell'uomo, io ti mando … ad un popolo di ribelli, che si sono rivoltati
contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi.
Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu
dirai loro: Dice il Signore Dio. Ascoltino o non ascoltino - perché sono
una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a
loro>>. Vangelo di Marco (6,1-6) << Partito quindi di là, andò
nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò
a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e
dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa
che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è
costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di
Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E
si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è
disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E
non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi
ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità>>.
Il rimando alla preghiera liturgica, perché sia tolto il velo dagli occhi, ci immette direttamente nel tema della festa della 14 domenica dell’anno, che riprende, dopo la festa dei Santi dietro e Paolo, il ciclo ordinario di quest’anno. Sarebbe scontato, quanto fuorviante, attribuire solo agli altri cecità e incapacità di discernimento. Concentriamoci su noi stessi, per migliorare la nostra recettività, fino a saper vedere, come Mosè, l’Invisibile (Eb 11,27) al di dentro e al di là delle cose visibili. |