L'anno scorso è rimasto per molto tempo al primo posto della classifica dei libri più venduti

Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire,

di Melissa P., diciassette anni[2], un paese vicino all’Etna. È il suo diario, iniziato quando lei era quindicenne. Come lei stessa conferma all’intervistatore: “Assolutamente, tutto quello che ho scritto è successo. Diciamo al 90 per cento”.
Ed esattamente che cosa? “Anche i rapporti con cinque uomini?”, chiede forse un po’ smarrito l’intervistatore. Risposta: “Soprattutto quelli”. “E i rapporti con il professore, con l’amica, con l’uomo conosciuto in chat?”. Risposta”Anche”
[3].

Ecco come un’inquietudine, mal compresa, strumentalizzata, esasperata dal pansessualismo, dalle grandi industrie delle mode e dei cosmetici, dalle multinazionali degli inganni della felicità a portata di mano,  diventa materia di illusione e di seduzione. Ecco come i giovani sono spremuti finché c’è da spremere (oggi anche editorialmente) e poi buttati via. Quando? Quando saranno vecchi? No, molto prima. Basterà che dal sesso facile passino presto, o spesso contemporaneamente, agli spinelli e poi da questi alla cocaina e all’eroina o peggio alle pasticche.

La nostra tragedia è qui. La nostra è diventata una macchina di infelicità e sapete perché? Perché è un insuperato ed insuperabile specchietto delle allodole; un richiamo a paradisi inesistenti, un invito continuo e ossessivo a soddisfazioni che non durano nemmeno l’arco di un sorriso.

Il disagio giovanile, quello sociologico negativo, si alimenta non più e non solo di infanzie vissute male, di privazioni e di incertezze: si alimenta di miti irraggiungibili, di felicità inarrivabili, di promesse irrimediabilmente fallimentari.

Questo disagio voglio indicarvi oggi, perché è quello in cui la qualità della vita cede il passo alla quantità delle opportunità e delle convenienze; in cui l’essere veri e autentici non ha senso, perché ha senso il riuscire e l’avere, o almeno l’apparire: apparire belli, apparire forti, apparire maschi; apparire al passo con i tempi; apparire come vuole la moda, che vive di apparenze: apparenze nuove sempre inventate e di stagione in stagione cancellate