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Associazione Teologica Europea. “Essere cattolici in Europa. A che serve la teologia?”. Graz 25-29/8/2001 - Affascinante molteplicità del cattolicesimo in Europa.
Contributo di Giovanni Mazzillo

“Il cattolicesimo italiano fra il fascino del sacro e il richiamo dell'impegno storico” 

1. La formulazione scelta per un approccio particolare del tema generale del congresso apre un varco critico in una formulazione che suona eccessivamente ottimista. È giustificata da una domanda riguardante la realtà italiana, ma non solo questa: Siamo in presenza di un cattolicesimo affascinante o di un semplice richiamo del “fascinoso”, riaffiorante nel processo di secolarizzazione, che permea comunque particolarmente l’Occidente? Nella continua e feconda dialettica tra fede e religione, quest'ultima sembra oggi prevalere come richiamo del mistero e suggestione del sacro (dalla ricerca di forme atte a conferire successo e garanzia nel futuro, all'inseguimento dello stra-ordinario come prodigioso). La situazione si coglie come trend; è probabile conseguenza della spettacolarizzazione della fede; trova terreno fertile nello smarrimento collettivo per la perdita dei tradizionali punti di orientamento (ideologie, impotenza davanti ai gravi problemi dell'umanità, perdita delle motivazioni per vivere pur avendone i mezzi, insicurezza per il futuro individuale e collettivo, globalizzazione come fatalità livellante). Le reazioni a livello ecclesiale istituzionale oscillano tra tolleranza e assecondamento: preoccupazioni di natura liturgica o disciplinare, che non contestano ma talora condividono la tendenza al sacralismo e alla spettacolarizzazione della fede.

2. La situazione ecclesiale sembra assorbita in prevalenza dalla predominanza dell'elemento ecclesiastico con una sopravvalutazione della liturgia fino al liturgismo e un contemporaneo silenzio sui temi caldi o “spinosi” che impegnano il popolo di Dio. Qui si registra un dissenso strisciante, mentre non di rado la ricerca teologica sembra di fatto post-posta ad una pastoralità pragmatica e carente della dimensione profetica.

3.  Il ruolo e il valore del laicato sono spesso assorbiti e neutralizzati da/in movimenti ecclesiali con linee programmatiche e teologiche condotte in proprio. Ne deriva una situazioni contrassegnata da una carenza atavica di interventi correttivi, con “convivenze” e “convivenze” che non affrontano i problemi ecclesiologici di fondo. Ci si limita all’ecclesiologia rassicurante de capitolo I della Lumen Gentium sulla Chiesa come mistero (con l'enfatizzazione della Chiesa- comunione), non scendendo nella concretezza storica dell'ecclesiologia del capitolo II sulla Chiesa come popolo di Dio in pellegrinaggio, senza rassicurazioni e privilegi, ma solidale con gli infelici della terra.

4. In questa situazione generale il richiamo alla logica dell'incarnazione e all'impegno storici appare spesso "delegato" a iniziative di volontariato, in parte già consolidate, in parte in via di consolidamento, con alcune tendenze alla pur positiva professionalizzazione, ma con il rischio di trascurare la gratuità e l’autocorrezione critica scaturente dall'eccedenza escatologica tipica dell'impegno cristiano nella storia e nella società.

5.  A fronte di tale deficit, si devono tuttavia segnalare alcuni dati positivi. Tra questi il valore delle iniziative meno organiche e collegate all'esperienza di lettura e di meditazione della Parola di Dio (scuole della Parola, gruppi collegati a un maggiore inserimento nel territorio, lotta alla mafia e alla disoccupazione come espressioni di peccati strutturali, promozione di una cultura della pace come storicizzazione della salvezza ecc.). È da collegare a tutto ciò il ruolo e l'importanza che deve assumere la “ricerca teologica” e la sua divulgazione nel popolo di Dio. Personalmente la riteniamo vero e proprio impegno storico e non solo riflessione seconda. Può e deve essere “controllo critico”, a partire dal dato “cattolico” (relativamente alla rivelazione), per leggere i segni di questo tempo per ciò che concerne la società globalizzante e la chiesa post-giubilare rassicurante.