Giovanni Mazzillo <info autore>     |   home page:  www.puntopace.net Educare alla pace,
come via per superare il disagio

Incontro con il gruppo “Braccia aperte”

Catanzaro 15-02-05


 

n           1) Imparare a Leggere il disagio che ci portiamo dentro

n          2) Uscire dall’apparenza,
    uscire dal vuoto

n           3) Iniziare con piccole esperienze in controtendenza                                 
C
’è un disagio diffuso che più che essere tale in termini sociologici è un inquietudine che l’essere umano si porta dentro: da quando cominciò a rivolgersi verso un Tu, cercato…

Una poesia di autore  “a-teo” (?):

n    
Arsenij Tarkovskij,.

 

 Una poesia che sembra essere la chiave per cogliere
il messaggio del discusso film di Marco Bellocchio
“L’ora di religione”:



E' fuggita l'estate,
pi
ù nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.

  Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si
è
posata sulla mano.
Eppur questo non basta.

  

Ne' il bene ne' il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.

 

La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.

 

Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno
è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.


                                
(

Perché?

n         Perché tutto ciò che abbiamo e che viviamo ora per ora momento per momento non basta?

 

n         Non basta a noi “adulti”, che con quest’inquietudine avremmo dovuto imparare a convivere e invece non lo abbiamo mai imparato abbastanza.


                                                                                                             

E i giovani?

n Non basta di certo ai giovani, nei quali l’inquietudine, la voglia di sperimentare, la volontà di sapere e di cercare dovrebbe essere molto più viva
                                                   

Un’inquietudine che è fonte d’infelicità?

n   No, se essa è stimolo del vivere e molla della ricerca

n   Tuttavia è un’inquietudine che è più espressione che fonte d’infelicità, quando la ricerca si è compiuta, avvitandosi su se stessa, ha bruciato le tappe, ha schiacciato sentimenti e relazioni

New Scientist: Quali paesi del mondo più felici?

 

n   Al primo posto è risultata essere la Nigeria, con il 68 %, il Messico con il 59 %, il Venezuela con il 58, El Salvador con il 55, il Portorico con il 51 ecc… Sotto il Vietnam e la Colombia (49-48 %).

n   l’Italia è molto più in basso (con una percentuale attestata solo sul 17 %)

n    Un’indagine seria, che ha evidenziato come non abbondante denaro, immarcescibile bellezza, perenne giovinezza, ma qualità di rapporti buoni e positivi, amicizia autentica, fede profonda sono la ragione della felicità degli intervistati. l’Olanda e poi la Danimarca (47-46 %).   

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2) Uscire dall’apparenza, uscire dal vuoto
 

n   C’è una situazione da noi ed è
che denaro, potere, giovinezza, bellezza, fisico palestrato, sesso anticipato e consumato, vanità e simili è ciò che da noi è più inseguito, additato a supremo senso della vita, agognato come strumento della felicità.
 

n   Le prove?

n   Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, di Melissa P., diciassette anni

n   i giovani sono spremuti finché c’è da spremere (oggi anche editorialmente) e poi buttati via

L'anno scorso è rimasto per molto tempo al primo posto della classifica dei libri più venduti

Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire,

di Melissa P., diciassette anni, un paese vicino all’Etna. È il suo diario, iniziato quando lei era quindicenne. Come lei stessa conferma all’intervistatore: “Assolutamente, tutto quello che ho scritto è successo. Diciamo al 90 per cento”.
Ed esattamente che cosa? “Anche i rapporti con cinque uomini?”, chiede forse un po’ smarrito l’intervistatore. Risposta: “Soprattutto quelli”. “E i rapporti con il professore, con l’amica, con l’uomo conosciuto in chat?”. Risposta”Anche”.Ecco come un’inquietudine, mal compresa, strumentalizzata, esasperata dal pansessualismo, dalle grandi industrie delle mode e dei cosmetici, dalle multinazionali degli inganni della felicità a portata di mano,  diventa materia di illusione e di seduzione. Ecco come i giovani sono spremuti finché c’è da spremere (oggi anche editorialmente) e poi buttati via. Quando? Quando saranno vecchi? No, molto prima. Basterà che dal sesso facile passino presto, o spesso contemporaneamente, agli spinelli e poi da questi alla cocaina e all’eroina o peggio alle pasticche.

La nostra tragedia è qui. La nostra è diventata una macchina di infelicità e sapete perché? Perché è un insuperato ed insuperabile specchietto delle allodole; un richiamo a paradisi inesistenti, un invito continuo e ossessivo a soddisfazioni che non durano nemmeno l’arco di un sorriso.

Il disagio giovanile, quello sociologico negativo, si alimenta non più e non solo di infanzie vissute male, di privazioni e di incertezze: si alimenta di miti irraggiungibili, di felicità inarrivabili, di promesse irrimediabilmente fallimentari.

Questo disagio voglio indicarvi oggi, perché è quello in cui la qualità della vita cede il passo alla quantità delle opportunità e delle convenienze; in cui l’essere veri e autentici non ha senso, perché ha senso il riuscire e l’avere, o almeno l’apparire: apparire belli, apparire forti, apparire maschi; apparire al passo con i tempi; apparire come vuole la moda, che vive di apparenze: apparenze nuove sempre inventate e di stagione in stagione cancellate.

 

I miti diventano disagio, malattie

n   Il disagio giovanile, quello sociologico negativo, si alimenta non più e non solo di infanzie vissute male, di privazioni e di incertezze: si alimenta di miti irraggiungibili, di felicità inarrivabili, di promesse irrimediabilmente fallimentari

                                                 

3) CHE FARE?
 
       Realizzare  piccole esperienze in controtendenza

 

n   Invertire la rotta. C’è bisogno di riscoprire ciò che l’indagine del New Scientist ha confermato: rende felice un animo non la quantità dei beni, ma la buona qualità delle relazioni

n    Impegnarsi per sé e per gli altri

 

L’impegno per la pace
e la crescita in tal senso
dei giovani migliora certamente
l’approccio verso il mondo
e anche verso se stessi
                                                                                 

 

È fondamentale

n    la qualità delle esperienze e non la quantità
delle nozioni impartite o da impartire

n    la capacità critica e autocritica
per smascherare le false promesse
recuperare il proprio valore,
incluso quello del proprio corpo
e quello del proprio tempo e soprattutto d
del proprio futuro                                          

È una fede più che un compito?
 

n   occorre recuperare la fede nell’amore e nelle sue possibilità

n   amore autentico che sa scoprire il voler bene come il volere il bene dell’altro

 

n   mentre oggi è spesso solo la ricerca adolescenziale del proprio star bene

 

E’ una fede che sa coltivare i sogni e li sa custodire, aiuta a realizzarli
 

n   Quali sogni? Quelli dei nostri giovani ad avere un mondo più vero di quello che molti stanno loro propinando

Martin Luther King
 

n    Ho fatto un sogno,

n    ho sognato come un giorno

n    ogni valle sarà innalzata,

n    ogni montagna sarà spianata...

n    Questa è la nostra speranza

n    questa la fede che porto con me.

n    Con questa fede saremo in grado 

n    di trarre dalla montagna

n    della disperazione

n    la pietra della speranza.

n   Con questa fede, saremo in grado

n   di trasformare le nostre discordie

n   in una meravigliosa sinfonia

n   di fratellanza.

 

(Martin Luther King)