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Notiziario del gruppo giovani
(c/o G.Mazzillo – Contrada Sarre Tortora – CS)

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        Sommario

Noi, il problema degli stranieri...

Tortora, che nome bizzarro 

Ci hanno scritto 

Ultimo campo scuola 

Ripensando a Luigi 

Anno 3, Numero 6

Luglio 2003

 

Tortora, che nome bizzarro ...
(Etienne—Traduzione a cura della Redazione)


Etienne e Willy

Tortora, che nome bizzarro per un luogo così splendido!! Per uno di lingua francese, Tortora fa pensare a “tortura”, sofferenza fisica e morale. Ma non è questo il caso. Tortora è il nome di un paesino posto sulle montagne del Suditalia. Pur essendo un paese di montagna si respira il mare, uno degli elementi che fanno di Tortora una città meravigliosa. Non si può parlare di Tortora senza citare questi personaggi interessanti: Don Giovanni,Carla, Tine (una ragazza tedesca). A parte l’accoglienza calorosa, di cui abbiamo goduto, Don Giovanni ci ha dato il gusto e il piacere di vivere a Tortora. Tortora è anche un luogo di svago, di visite alle grotte, di passeggiate in montagna, di movimentati pomeriggi sulla spiaggia e quant’altro. Don Giovanni è come un papà che non vuole vedere nessuno triste, il suo sogno di immaginare un mondo senza frontiere, senza distinzioni, di razza o di sesso è un esempio esplicitante. Che dire di Carla? Carla è quella signora che è venuta a prenderci alla stazione. Il suo sorriso infinito è il riflesso di una persona che trova la sua gioia nello stare con gli altri. La sua simpatia è indescrivibile! E chi è quella bionda? E’ Tine una bella creatura tedesca, che a prima vista ci ha già dato il segnale della gioia del nostro vivere insieme con lei. Ha reso il nostro soggiorno  ancora più piacevole. È dunque con queste persone suddette che abbiamo condiviso le gioie e le fatiche di Tortora. La spiaggia, la montagna e la visita di alcune località erano il nostro cibo quotidiano. Ogni giornata si concludeva con una preghiera animata da don Giovanni. Una grande gioia di questi momenti era di vedere, in uno dei momenti di preghiera, Azzedine, un giovane francese, che non aveva mai messo piedi in una chiesa, pregare per la prima volta nella sua vita. Io ho avuto molte esperienze nella mia vita, ma quella di Tortora è eccezionale. A Tortora ho imparato molte cose. Tortora diventa il nome di tutte le persone che vivono quest’esperienza. Quando io penserò a Tortora, non penserò solo al mare, alle montagne e ai bei luoghi visitati, ma penserò a questi nomi che sono rimasti impressi nella mia testa: don Giovanni, don Willy, Carlo, Paolo, Tine. Paterne, Cedric, Azzedine, Jeanny. Io penso di ritornarci.[Etienne Milembou
Milembou@hotmail.com].



Meditazione?
La Fiumarella a Cardio, con Barbara (CZ)

 

Prendi nota e

non mancare…

FINE SETTIMANA
all’eremo delle Sarre

20-21 settembre 2003


Da un’estate all’altra….
Noi, il problema degli stranieri lo abbiamo gia risolto . . .

Don G.Mazzillo

cliccare x il sito  della >>>  Comunità di Liberazione ed altri   

Sì, è il minimo che si possa dire. I cosiddetti “stranieri” per noi non sono mai stati tali. All’eremo delle Sarre sono di casa. Alcuni, più vicini nel tempo, sono noti a tutti: Benjamin, Davide, Willy, Etienne, Tine, Christoph, Johannes, ecc… Siamo tutti stranieri, nel senso che la terra che abitiamo è comunque provvisoria e siamo tutti a casa nostra, in qualsiasi posto ci troviamo, perché tutti figli dello stesso Padre e quindi fratelli e sorelle. Già l’estate scorsa era stata ricca di incontri e di amicizia. Il notiziario sarebbe dovuto uscire da un pezzo. Ma si sa come vanno (o meglio non sempre vanno) queste cose. Siamo alla seconda estate. Ne sono successi di avvenimenti. Tra questi la guerra in Iraq, che ci ha visto impegnati nelle tante manifestazioni ed iniziative per la pace. Chi segue il sito www.puntopace.net ha potuto registrare anche gli interventi e i documenti importanti sull’argomento. Tutti abbiamo potuto capire quanto sia importante la formazione alla pace come via maestra del presente e del futuro. Non solo perché non ci siano più guerre, ma anche perché ogni barriera finalmente cada e la pace sia non declamata, ma realizzata nei fatti.Questa seconda estate ci ha visti di nuovo impegnati nel campo scuola del gruppo “Puntopace” . Presenti stabilmente dal 12 al 18/07 all’eremo delle Sarre: Adriana Cunto,Marta Maceri,Giusy Mazzillo,Michela Sagario,Chiara Caputo, Maria Teresa Maimone,Biagina Mazzillo,Martina De Presbiteris,Cecilia Ferraro,Caterina Gaeta,Biagio De Francesco. Ad essi si sono aggiunti : Sonia De Francesco , Nicola Stuppello, Sergio Tranchino, con qualche visita di Nicola Pucci e Daniele Cirasuolo. Riportiamo immagini e testi dei lavori di gruppo sui segni della presenza di Dio che siamo riusciti a cogliere nella nostra vita.Un saluto a tutti, d G.

HA SCRITTO CRISTOPH

Quando partii da Roma verso la Calabria, qualcuno mi diceva che sarei venuto in una delle regioni più povere d\'Italia e tuttavia io ho incontrato molta gente ricca! Dipende proprio da ciò che si definisce povertà. Da noi in Germania c\'è sempre più il fenomeno della urbanizzazione-anonimizzazione anche nei villaggi. Dalle storie ascoltate dai miei genitori o dai miei nonni so che le risorse umane vengono facilmente dimenticate, quando ciò che è materiale diventa troppo importante e si mette da parte la ricchezza umana e così pure lo sviluppo delle possibilità umane e dei talenti che sono il vero tesoro... Un grazie e molti saluti a quanti ho conosciuto anche se in un tempo così breve ... Ci vediamo


14 febbraio 2003 Manifestazione
mondiale della pace a Roma

Una delle cose più belle della mia vita…

Sicuramente in questo giorno dedicato agli innamorati penserete qualcosa che riguarda l’amore, ed io rispondo sì è qualcosa che riguarda l’amore col la A maiuscola quello per la vita in sé per sé, la vita dell’altro, la propria vita.

Con il gruppo punto pace abbiamo deciso di partecipare alla marcia per la pace a Roma. Siamo partiti dalla stazione di Sapri alle ore 16,27 diretti alla stazione Roma Termini; arrivo 20,30. Viaggio splendido con i miei amici Adriana, Serena, Nicola, Sergio, Caterina (mia madre) e Don Gianni. Arrivati a Roma siamo stati ospitati da Niki e dalla sua fidanzata Alessandra molto ma molto simpatici, voto 10 all’amicizia e all’ospitalità.

Ed ecco il fatidico momento… alle ore 14 di giorno 15 abbiamo preso parte alla marcia della pace. Una manifestazione splendida che prepotentemente ha preso posto nei miei ricordi più belli e non sarà mai cancellata. Ho visto un’esplosine di euroni, di musica, di gente, di odori. Un boato di gioia, di voglia di vivere, di felicità, mi sono sentita parte del mondo, quel mondo così martoriato, così mal cantato, ma che a me è sembrato semplicemente magnifico.

Non avevo più parole a quel punto vedevo solo immagini che mi scorrevano dinanzi come in un film… mi sono sentita talmente piccola, talmente minuscola e insignificante in quella marea multicolore ma immensamente felice di esserci, di schierarmi con tutta me stessa con quella gente che la vita la ama e la rischia, con quella gente che non vuole e non accetta di essere solo passivamente di passaggio.

Dopo aver trascorso il resto del tempo in giro per Roma, domenica pomeriggio siamo ritornati a casa. Ormai a casa la sera, sul treno e anche il giorno dopo, non mi sono mai tolta di dosso quell’aria di festa, quel profumo di ottimismo, quell’alito di vita, e per tutti i giorni della mia vita non mi scrollerò mai di dosso quell’atmosfera di pace. Giusy

 

 

 

 

 

 

 

Pace e informazione -
Saggio di lettura e commento
di alcuni quotidiani…
Lavori di gruppo

Noi del I° gruppo, composto da: Marco, Adriana, Nicola e Chiara, leggendo la Repubblica del 13/09/2002, ci siamo soffermati sui seguenti articoli:

L’onu prepara l’ultimatum all’iraq.

Questo articolo tratta la decisione di Bush di attaccare l’Iraq anche in caso di risposta negativa da parte dell’ONU. Difatti, dei cinque membri permanenti, soltanto la Gran Bretagna è favorevole all’azione, mentre i rimanenti sono contrari. Ciò significa che gli Stati aventi Veto sono solo di facciata e che in ultima analisi ognuno si accorda ad approvare guerre o decisioni secondo i propri interessi personali e per timore di mettersi contro una alleata potente come l’America.

Cosa Volete Aspettare Ancora Che Saddam Usi L’atomica?

Bush afferma di voler agire prima che Saddam usi la bomba atomica. Poi l’articolo continua spiegando il perché l’ONU non vuole dar ragione al Presidente degli USA, ovvero che ci sono questioni più importanti da risolvere, come per esempio, la guerra in Israele o la fame nel mondo.

Lo spazio tra pace e guerra.

Quest’ulteriore articolo argomenta di come alcune persone note: Marek Edelman, Wei Jingsheng, Adriano Sofri, sacrificatesi per portare avanti le loro idee democratiche, in merito al terrorismo hanno detto che “le belle parole non servono” e che l’unico modo per stabilire la pace è una guerra. Noi crediamo che ciò sia solo un metodo sbrigativo per risolvere la questione e che a lungo andare si paga un prezzo maggiore.

II GRUPPO

Il nostro gruppo (secondo gruppo) e’composto da Jacopo, Filippo, Giusy e Marta. Utilizzando un quotidiano “Il corriere della sera” abbiamo letto alcuni articoli riguardanti i problemi che vi sono in tutto il mondo, l’argomento che stiamo trattando e’ quello della pace.Gli articoli che abbiamo trattato sono:Safya, Kofi Annan, Arafat, epatite-nuovo cura, terrorismo, guerra America-Iraq, legge Bossi-Fini e legge Cirami.

Questi argomenti parlano:

-la storia di safya, e’ quella di una donna che abitava in una tribu’ africana, che era stata condannata alla pena di morte perche’ eveva avuto una figlia senza il matrimonio; questa figlia l’aveva avuto probabilmente dopo uno strupo.Questa donna pero’ e’ stata salvata da molti stati europei;

Noi del III° gruppo, composto da: Michela, Mario e Silvio, sfogliando “La Stampa” abbiamo posto la nostra attenzione sui seguenti articoli:

Fra venti di guerra e speranze di pace.

Finchè non si scioglieranno i nodi della pace e non ci sarà stabilità, la pace sarà sempre a rischio, c’è pericolo di usare persino bombe rudimentali. (Rileggere meglio l’articolo e aggiungere un commento, tali parole non dicono nulla)

Bush al telefono raccoglie una raffica di no al conflitto.

L’America è sempre più decisa ad iniziare una guerra, mentre l’Iraq si prepara a difendersi con armi chimiche e battereologiche.

La Russia, la Francia e la Germania credono che sia possibile una soluzione politica di pace.

Attentato alle torri gemelle.

L’attacco alle torri ha mobilitato l’interesse delle forze dell’ordine che hanno preso seri provvedimenti contro i kamikaze, effettuando accurati controlli.

Nonostante sia passato un anno dalla tragedia l’incubo non sembra finire.

Alla base di heidelberg.

Una coppia turco-americana è stata arrestata con l’accusa di architettare un attentato in Germania. I due erano in possesso di cariche esplosive e sostanze chimiche e sono stati identificati come seguaci di Osama Bin Laden.

L’america crede ancora nella new economy.

Dopo la distruzione delle Twin Towers l’economia americana ha subito un calo, ma restano ancora ottimisti sulla ripresa, sicuri di un innovazione che sosterrà la crescita. Il primo risultato sarà ottenere nuovi posti di lavoro per diminuire la disoccupazione.

Daphna, la pacifista uccisa a tradimento.

Una terribile esplosione avvenuta nell’università ebraica ha minato ancora una volta la pace con l’uccisione della pacifista Daphna.

 

 



Ha scritto Tine dalla Germania

E' vero, non ero proprio contenta, quando sono salita sul treno. Il congedo mi era riuscito più pesante che dopo i 6 mesi di volontariato. Allora ero contenta di rivedere la mia famiglia, gli amici ecc. Era stato un periodo lungo. Adesso, dopo le tre settimane in Calabria, tale voglia di rivedere la casa, quel desiderio che prende chiunque, non è naturalmente così grande... Soprattutto perché si sa ciò che si lascia. Tuttavia ritornare qui è stato nuovamente bello, i miei genitori sono venuti a prendermi alla stazione e siamo andati insieme a fare colazione. Un buon inizio :-)!

Con i treni è andato tutto bene, senza alcun ritardo - ciò che non è proprio tipico per l'Italia... :-) Mi fa piacere che il matrimonio sia stato così bello [quello di Gianluca Canino e Germana Barberio, a Gerace (RC) il 2 settembre]. I due sono veramente una bella coppia! Qui, i prossimi giorni me la prenderò proprio con calma, cercando di rielaborare l'ultimo periodo vissuto, tanto intenso. Ho vissuto e veduto talmente tanto, ho conosciuto tanta gente e ho fatto tante nuove esperienze. Si ha bisogno di qualcosa, perché l'anima possa venirti dietro! Salutami davvero di cuore tutti e ancora mille grazie per tutto. Tortora è come un'oasi, nella quale si può lasciare penzolare la propria anima e attingere acqua fresca... :-) Un abbraccio dalla Germania , a presto Tine.

*Volontaria per conto del Volontariato Internazionale presso la "Comunità di Liberazione" in Gioiosa Jonica - www.comunita.org). Ha raggiunto la nostra comunità estiva delle Sarre a Tortora agli inizi di Agosto 2002. (tineauerbach@yahoo.de)

CHE COSA PORTO DA QUESTO CAMPO SCUOLA

CATERINA:

Con quest’esperienza sono riuscita a crescere interiormente e a scoprire gli aspetti inediti di me stessa;Mi porterò quella sapienza in più che mi è stata trasmessa da Don Giovanni sia in campo religioso quanto in campo filosofico, tanta voglia di conoscere sempre più e di rapportarmi in modo diverso con le persone.

MARTINA:

Sono maturata molto in campo religioso e sono riuscita a rapportarmi in una comunità nella quale,anche se con fatica, mi sono ritrovata e ho conosciuto sotto un altro punto di vista nuovi ragazzi che mi hanno trasmesso voglia di vivere con più fede.

CHIARA:

Io porto con me la voglia di rifare quest’esperienza,che mi ha legato maggiormente a Dio e mi ha portato una crescita interiore a livello spirituale.

MARTA:

La spiritualità di questo luogo ti cambia ogni anno di più e ti fa crescere su diversi fronti.

MARIA TERESA:

In questo campo scuola ho imparato a condividere con gli altri tutti i momenti belli della giornata e in questo modo ho fatto nuove conoscenze. Inoltre nei momenti di preghiera ho riflettuto sull’importanza del Signore nella mia vita

ADRIANA:

Sono riuscita ad apprezzare i momenti di tranquillità, fuori dalle distrazioni giornaliere, a cercare di capire gli altri ed avvicinarmi al Signore.

NICOLA:

Ho capito quanto siano importanti i momenti di preghiera e come sia importante aiutare gli altri.

BIAGINA:

Ho approfondito di più il rapporto con le mie amiche e ho cercato di instaurarne dei nuovi con gli altri. Soprattutto ho imparato a vivere con semplicità.

MICHELA:
Ho riempito molti vuoti che erano dentro di me con l’aiuto della preghiera, stando a contatto con la natura e condividendo la vita con altre persone.

SONIA:
Quest’esperienza mi ha aiutato a trascorrere delle giornate diverse, fare nuove amicizie e ad aprirmi di più.

CECILIA:

Mi sono arricchita tanto interiormente quanto fisicamente…e ho capito meglio i veri obiettivi della vita, le cose veramente importanti. Rispetto alla vita di tutti i giorni, questi sono stati molto intensi.

GIUSY:
Con questo campo scuola ho approfondito il mio cammino di ricerca del Signore; è sempre un’esperienza unica passare una settimana insieme ad altre persone, immersi nella natura e lontani dal “tran-tran” quotidiano.

 

ULTIMO CAMPO SCUOLA Dal lavoro dei gruppi

Ci sono stati dei momenti in cui ho registrato dei segni della presenza di Dio?

I GRUPPO:

Giusy, Maria Teresa, Chiara, Cecilia.

“In un momento difficile della mia vita, dovendo subire un operazione pericolosa ho sentito più che mai la presenza del Signore come sostegno della mia sofferenza.”

“Nella mia ricerca del Signore ha trovato un punto di approdo nelle sofferenze di mio padre, che mi ha aiutato a capire quanto è importante il valore della vita.”

“Il Signore si è manifestato nella mia vita tanto nei momenti brutti quanto in quelli felici,anche se non si è manifestato apertamente ma in sordina. L’unica cosa certa è che non posso fare a meno di lui”.

“Io avverto la presenza del Signore sia nei brutti momenti, come ad esempio nella solitudine, dove mi accorgo che il Signore mi sta vicino, sia nei momenti felici, dove il Signore dimostra la sua potenza come la nascita di mio fratello.”

“Il Signore è sempre presente anche se a volte sembra essersi dimenticato di noi, ma quando meno te lo aspetti, anche nelle piccole cose si avverte il suo impercettibile sussurro.”

II GRUPPO:

Adriana, Caterina, Michela,Sonia.

“Nei momenti di solitudine, di tristezza o di difficolta’ non trovo conforto nel richiedere aiuto al Signore e preferisco rivolgersi a conoscenti .”

“Quando non riesco ad affrontare le situazioni chiedo aiuto per <tentare di cercare> la situazione migliore . Questa richiesta mi dà sostegno e mi rende più forte.”

“Nei momenti di solitudine quando mi sembra d’aver perso, in parte la speranza, mi sento aiutata dal Signore attraverso le persone che mi circondano.”

“In alcune situazioni difficili mi rivolgo al Signore e mi sento liberata dai problemi e da tutto ciò che mi opprime. Mentre in momenti meno difficili sento di poter affrontare il problema con le mie forze.”

III GRUPPO:

Biagio, Nicola,Marta, Biagina

“Nei momenti felici ho riconosciuto Dio”.

“Ho riconosciuto l’amore di Dio quando ho visto l’amore che le mie sorelle hanno riversato sui loro bambini, tutto l’amore che provavano. E ho capito parte del senso della vita”.

“Nella richiesta del perdono e nel pentimento.”

“Ci sono situazioni difficili, nelle quali sembra troppo tardi per rimediare ai propri errori. Pur ammettendo la propria colpa e rimpiangendo di non essersi pentiti quando era necessario, ti rendi conto che solo la richiesta di perdono, ti aiuta a sentirti libero dal peso della tua coscienza”.

“Ho avvertito la presenza di Dio nella riconciliazione tra fratelli: persone che si odiavano e che sono state capaci di dimenticare il passato, per riprendere a vivere serenamente in amicizia.”

“Nei momenti tristi, come la morte di un parente, soffri per la sua perdita di una persona cara, tuttavia il pensiero di Dio ne allevia il dolore.”

 

 

 

Ripensando a Luigi
Riflessioni di SergioTranchino

Era da tanto che desideravo stare solo con me stesso, abbandonato ai miei pensieri…sono in riva al mare, al tramonto! L’atmosfera, gli infiniti rumori e la dolce voce del mare ti esortano a chiudere gli occhi. Mille pensieri affiorano nella mia mente, scorci della mia vita mi passano dinanzi. Ma mi fermo a riflettere sul presente, su quello che ora mi circonda. E’ difficile non pensarci, lo faccio da quando ho saputo la notizia, penso a Luigi*. Il suo volto è riflesso nel mare, proprio in quel mare che lo ha rapito per sempre, quel mare amico che conosceva la sua bontà, la sua tenerezza i suoi immensi sorrisi… quel mare che l’ha voluto tutto per sé! Non riesco a dare un perché a tutto ciò, non riesco ad associare al suo nome qualcosa che non c’è più. Però, la vita continua, corre, sembra non fermarsi davanti a niente, supera ogni ostacolo e paura… a volte vorrei immedesimarmi in lei. Vorrei superare tutti i miei piccoli e banali problemi adolescenziali, piccoli rispetto a tanti altri, ma sicuramente utili per imparare a crescere. Proprio questi tanti altri problemi hanno invaso la mia testa, mi tormentano, mi fanno sentire fragile ed impotente. Il mio pensiero è rivolto a chi soffre davvero, a chi vive veramente in modo disagiato e combatte ogni giorno tra vita e morte.
Cerco di distaccarmi da quel mondo crudele; è difficile, ma ci provo, penso che a volte sono davvero egoista. Non mi accorgo di quanto sono fortunato ad avere una famiglia, ad avere chi mi vuole bene e tutto quello che mi circonda. Ho capito in questo bel viaggio nel mio ego, che i valori sinceri della vita e le piccole cose possono renderti davvero felice.
Apro gli occhi. Il sole sta per tuffarsi completamente nel mare, il cielo è ormai rosso e la notte avanza maestosa.

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* Luigi, amico di Sergio, non è tornato più dal mare di Praia, dove una fredda mattina di primavera era andato a fare una gita in barca con un compagno. Temendo, forse, di non poter tornare indietro, a causa della corrente, particolarmente intensa quella mattina, si erano buttati entrambi in acqua, per raggiungere a nuoto la riva non lontana. Forse gli abiti, forse un malore, lo hanno fatto perdere di vista dal compagno, che solo più tardi si è accorto della sua assenza. Episodio triste, che fa riflettere sul senso del vivere e dello scomparire in un mare immenso e tuttavia non tanto grande quanto le domande che sollevano i pensieri accorati e affettuosi di un adolescente. Restiamo tutti come in attesa di un ritorno, mentre le domande si susseguono come le onde del meraviglioso e nondimeno pericoloso mare della nostra Calabria Nord-occidentale (Nota di Don Gianni Mazzillo)