REAZIONE DI SOLIDARIETA' VERSO LA COOPERATIVA COLPITA NELLA LOCRIDE
Una realtà di resistenza in continua crescita (Fonte ADISTA 27 - 08 Aprile 2006)
(Vedi notizia precedente sull'atto criminoso ---->)
L'atto intimidatorio per ora sembra però avere avuto un effetto boomerang
per la ‘ndrangheta: la Conferenza episcopale calabra ha deciso che parte delle
collette e delle offerte raccolte in Quaresima verranno indirizzate alle
cooperative colpite per ricostruire "entro Pasqua" la piantagione di lamponi
distrutta; la Rete Lilliput invita il "popolo lillipuziano" a devolvere il 5 per
mille dell'Irpef al consorzio sociale Goel; sono arrivate alla "Valle del
Buonamico" donazioni spontanee di centinaia di cittadini, e attestazioni di
solidarietà da tutta Italia (fra gli altri, dalla Caritas italiana e ambrosiana
– che è ‘gemellata' con Goel –; dalle cooperative ‘rosse', Legacoop, e ‘bianche',
Confcooperative; da Azione cattolica, Acli e Noi Siamo Chiesa).
E già si può pensare alla ricostruzione: "i fondi verranno utilizzati
prioritariamente per la copertura dei danni subiti", informa il consorzio Goel
in un comunicato stampa del 28 marzo; e tutto quello che eventualmente verrà
raccolto in più sarà impiegato per costituire "un movimento di difesa della
legalità e della democrazia" che servirà a realizzare azioni e progetti di
educazione alla cittadinanza e a difendere e a sostenere economicamente "tutti
coloro che verranno aggrediti dalla ‘ndrangheta e dai poteri occulti". "In
questi giorni si è messa in moto una gara di solidarietà e di sostegno da nord a
sud paragonabile a quella che si era sviluppata subito dopo l'omicidio di
Francesco Fortugno – racconta ad Adista Vincenzo Linarello, presidente del
consorzio Goel –, e questo significa che il movimento antimafia calabrese sta
crescendo e sta superando i confini non solo della Locride ma dell'intera
regione. Ai nostri concittadini arriva un massaggio che, agli occhi della
‘ndrangheta, è molto pericoloso: è possibile ribellarsi alla criminalità mafiosa
e mettere in piedi attività economiche nella legalità e nella democrazia. È
vero, ci sentiamo molto più ‘esposti' di prima ma anche molto meno soli: ora non
c'è solo qualche piccolo gruppo che resiste, ma una realtà molto più ampia e
diffusa". (luca kocci)