PER FARE MEMORIA DEI TESTIMONI DI PACE IN PALESTINA

Azione Cattolica Italiana
Parrocchia Santa Maria dei Fiori Cirella
Settore Giovani

Titolo: Un Seme di Speranza.
 

Idea di fondo
“Ogni uomo ha bisogno di speranze per vivere. La speranza può essere un inganno se non c’è un futuro in cui le speranze si realizzano. Un uomo ha tentato di dare speranze ai suoi contemporanei: Gesù.
Area di intervento del Progetto: Betlemme, il Caritas Baby Hospital
Obiettivi del Progetto: Avvento di fraternità.
Prepararsi per vivere in maniera autentica il Natale.
Essere voce per proporre strade di speranze
Essere preghiera
L’Avvento è tempo di speranza. Ci ricorda che tutti i giorni della nostra vita sono tempo d’impegno e di servizio. Le grandi tensioni che ci sono nel mondo, le guerre e le ingiustizie, la nostra civiltà che si trova a fare i conti ogni giorno con il disprezzo della vita e della pace, ci hanno portato a proporre per l’Avvento di fraternità l’iniziativa a favore del Caritas Baby Hospital di Betlemme.
Destinatari: I bambini del Caritas Baby Hospital.
A noi Cristiani nessun luogo ci è caro come la Terra Santa e come questo paese dove è nato Gesù. Lì è iniziata anche la nostra avventura nella fede: davanti ad un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia il collegamento con il Natale è immediato: è a Betlemme che è risuonato il grande annuncio del Vangelo della Pace:” Pace in terra agli uomini che Dio ama”. Quel Bambino è il segno della riconciliazione e del perdono. Abbiamo scelto il C.B.H. perché è l’unico ospedale pediatrico a favore dei bambini palestinesi ed è diventato oggi un forte punto di riferimento per le famiglie di Betlemme e dintorni, che, a causa della guerra, vivono sotto la soglia della povertà. Abbiamo scelto il C.B.H. perché i bambini sono segno del Regno di Dio e un richiamo costante alla speranza e alla vita e perché solo andando alle radici dell’innocenza potremo sperare in una conversione che ci cambi davvero e ci faccia ritornare alle nostre case per un'altra strada.
Descrizione del contesto territoriale cui è rivolto il progetto.
Localizzazione ed origini.
Il C.B.H., ospedale pediatrico, si trova nella zona palestinese e le sue origini risalgono alle iniziative di assistenza e soccorso che la Caritas svizzera intraprese nei confronti dei rifugiati palestinesi dopo la guerra arabo-israeliana nel 1948. La popolazione viveva nella miseria e la mortalità infantile era altissima.
Un sacerdote svizzero, Padre Ernest Schnydrig, trovandosi a Betlemme per una visita ad un campo di rifugiati, assistette casualmente ad un episodio molto commovente: era la vigilia di Natale dell’anno 1952, mentre le campane della vicina basilica della Natività suonavano a distesa, davanti ad una tenda di profughi un palestinese si accingeva a dare sepoltura nel fango al suo bambino morto di fame, di freddo e di stenti.
Come era possibile che proprio a Betlemme dove Gesù era nato, un bambino dovesse morire di fame e di freddo?
Profondamente scosso da questo avvenimento e senza calcolare le difficoltà che accompagnano certe decisioni, animato da grande amore e dalla sua capacità organizzativa, il sacerdote affittò subito 2 stanze con 15 lettini e pieno di speranza chiamò quel luogo “Caritas Baby Hospital”.
A partire da quel momento nel luogo dove era nato Gesù a nessun bambino sarebbe mai stata negata l’assistenza medica. I primi anni furono terribili, si lottava contro il tifo, la sottoalimentazione ed altre malattie legate alla povertà. Non si era in grado di soddisfare la grande richiesta.
Con l’aiuto di amici della Caritas tedesca e svizzera alla fine degli anni ’70, l’ambulatorio improvvisato si trasforma in un ospedale con scuola per infermieri, scuola per madri.
Baby Hospital Oggi.
Oggi è una clinica pediatrica con 80 posti letto e svariate attività in favore della popolazione, senza nessuna distinzione di religione, razze e credo politico. Il C.B.H. è fede vissuta.
Le malattie dei bambini sono dovute principalmente ad infezioni polmonari, gastroenteriti, malnutrizione, nascite premature, malformazioni genetiche (dovute al matrimonio tra consanguinei), congelamento.
Mancanza di riscaldamento durante l’inverno, case umide e mal isolate, mancanza di condizione igienico- sanitarie, mancanza di acqua, contribuiscono a mettere in pericolo la salute di neonati e bambini.
Lo sorso anno al C.B.H. è aumentato di oltre un terzo il numero dei piccolo pazienti. Le cifre parlano da se. Il C.B.H. è oggi più importante che mai per il supporto medico nei territori palestinesi. Lo scorso anno fra ambulatorio ed ospedale sono stati curati 27200 bambini. L’aumento è stato pari al 44% rispetto all’anno precedente.
Il personale dell’ospedale, quasi tutto palestinese, è costituito da 200 unità, metà di religione cristiana e metà musulmana.
La presenza in Betlemme fin dal 1948, di tre campi di rifugiati palestinesi ha acuito la tensione ed ha reso la città zona vulnerabile ai conflitti e alle discriminazioni.
In questo contesto si colloca il lavoro quotidiano di servizio delle suore Francescane Elisabettine nei confronti della popolazione di Betlemme e dintorni che comprende uno specifico programma di intervento
educativo – sanitario all’interno dell’ospedale e di supporto sociale alle famiglie, nel bisogno orientato sia all’aiuto di emergenza, sia alla promozione della persona ed al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie stesse.
Sviluppo
Raccogliere informazioni sulla realtà del Baby Hospital e informare la comunità allo scopo di coinvolgere un maggior numero di persone nell’ordine della carità.
Tempi
Il gruppo si propone che questo gesto non rimanga un episodio isolato, ma che possa crescere e continuare nel tempo.
Sinergie
Coinvolgimento di enti pubblici e/o associazioni di volontariato.

Progetti
Attualmente i progetti più urgenti sono:
Sostenere le spese mediche a favore dei bambini:                          in particolare contribuire alla spesa della chemioterapia per alcuni bambini leucemici di Betlemme.
Sostenere i costi gravosi di specifici interventi chirurgici soprattutto le patologie cardiache.
Acquistare apparecchiature necessarie per migliorare l’assistenza ai bambini. Oggi c’è la necessità di nuove culle termiche dato l’incremento di neonati ricoverati.
Assicurare il latte in polvere ai bambini da uno a tre anni che rischiano malformazioni e sottoalimentazione e la cui famiglia soffre povertà, disaggio e insicurezza economica. Date le pesanti restrizioni imposte da Israele  sui territori Palestinesi, la disoccupazione ha raggiunto il 70% della popolazione.           Molti padri e madri non riescono più a rispondere ai bisogni essenziali dei loro figli e sono costretti a dipendere dalle organizzazioni umanitarie. Ecco perché il C.B.H. vuole essere un “ponticello fra i ponti della pace”. Oltre alla sua importanza e sul piano medico, il B.H. è un simbolo di speranza e amore per il prossimo, in una realtà contrassegnata da innumerevoli difficoltà.
Iniziative
Dopo contatti telefonici avuti con la Superiora, Suor Erica, della casa delle Suore Elisabettine in  Betlemme, i bisogni più urgenti sono medicine, cibo e soprattutto latte e vestiti.
Non si tratta di raccogliere questi generi di cose, ma offerte che si trasformeranno in queste realtà, per questi bambini.
Le nostre iniziative:
Un pandoro per il sorriso di un bimbo
Concerto di solidarietà