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Riceviamo dalla Pax Christi Italiana e pubblichiamo
il primo comunicato stampa della delegazione in Libano
(Per la pax Christi è presente tra gli altri Tonio dell’Olio)

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COMUNICATO STAMPA

La delegazione di organizzazioni della società civile italiana è entrata questa mattina all’alba in Libano, dal confine nord con la Siria. Durante il percorso la delegazione apprende che gli israeliani hanno bombardato la strada che congiunge il confine siriano di Airat a Beirut. Il percorso viene cambiato, ma anche al varco di Abuddieh si viene a sapere a pochi chilometri che la strada è stata presa di mira dalle bombe israeliane. Si attende l’alba per attraversare il confine e percorrendo la strada costiera sino a Beirut. In mattinata la delegazione visita l‘ospedale “Rafik Hariri “, e incontra il Primario Wassim Wazzam., che denuncia le difficoltà di operare in contesto di guerra. Riferisce che sparano alle ambulanze e che il personale dell’ospedale è ridotto al 30% in quanto non riesce a raggiungerlo causa le strade interrotte dai bombardamenti. Questo causa anche la difficoltà di trasferire i casi più gravi dal sud . Ci ha confermato l’utilizzo indiscriminato di bombe contro i civili . Simbolicamente gli è stata consegnata dalla delegazione la bandiera della pace. La delegazione ha incontrato nel pomeriggio rappresentanti delle oltre 120 organizzazioni che si sono unite nel coordinamento delle attivita di emergenza a favore della popolazione sfollata nei giardini di Sanaye. La delegazione ha riscontrato che l’attivarsi di volontari provenienti da tutte le realtà della società civile libanese ha prodotto una forza e coesione notevole, che trae energia dalle stesse diversità delle realtà presenti. Gli esponenti delle ONG e della società civile sono tutti concordi nel richiedere “l’immediato cessato il fuoco e lo stop all‘aggressione da parte di Israele”. La delegazione ha quindi visitato una università e una scuola che sono state utilizzate per accogliere gli sfollati. Ha incontrato le famiglie scappate dai bombardamenti, che vivono in condizioni molto difficili sia igieniche che di sovraffollamento. Gli sfollati non hanno mancato di ripetere che l’unico aiuto che la popolazione vuole è quello di aiutarli a fermare questa aggressione atroce per permettere loro di ritornare nelle loro case. Mentre la delegazione stava visitando le scuole sono stati avvertiti in lontananza i bombardamenti a sud della città e quindi è stata costretta a tornare in zone più sicure.
Beiruth 6 agosto 2006 ore 23,15