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Domenica 02/03/2014
A 10 anni dalla chiamata al cielo di don Antonio Rossi
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Lettera del Vescovo Mons. Leonardo Bonanno (cliccate per aprirla)
Annotazioni di don Giovanni Mazzillo
In attesa di interventi più completi sulla bella ed intensa giornata,
riprendo intanto dal link di uno dei Notiziari di
questi dieci anni trascorsi insieme
ciò che raccontavo a tre anni del mio incarico a succedergli nella cura
pastorale del centro storico di Tortora:
<<....
Come si sa, se si chiude una porta, Dio spalanca una finestra e la finestra si è
presto aperta, da quell'iniziale piccolo spiraglio che era la simpatia,
l'affetto di voi ragazzi del centro storico, che ha cominciato subito a
circondare me e poi con me anche don Benj, fin dal primo momento che Qualcuno ha
voluto che io restassi con voi al centro storico... Dico Qualcuno, con la
lettera maiuscola, perché ciò non era assolutamente nei miei programmi, né in
quelli del fraterno amico e collaboratore don Benj.
Posso dirvi qualcosa di personale? Questo vostro
affetto l'ho sentito intorno a me, fin dal primo momento, e mi è stato di grande
aiuto. Lo avvertivo sulle strade del nostro amato paese nativo e intorno
all'altare, a cominciare da voi chierichetti e chierichette, che correvate a
servire la messa, in quel marzo del 2004... Un mese triste, perché
l'indimenticabile don Antonio il 2 marzo se ne era andato all'improvviso,
chiamato al cielo, mentre un'ambulanza lo portava verso Catanzaro. Proprio verso
la città, dove quel giorno io mi trovavo e dove continuo ad imparare e ad
insegnare teologia. Dico "continuo a imparare e insegnare", perché anche il mio
è un apprendimento che non finisce mai, mentre, per fortuna, almeno
l'insegnamento finirà... almeno quando dovrò andare in pensione. Un mese triste
- dicevo - perché, chiamato dal Vescovo a provvedere spiritualmente alla
comunità del centro storico, subito dopo don Antonio, al quale ero anch'io molto
legato. Triste anche perché vivevo contemporaneamente mesi dolorosi, accanto
alla mia dolcissima mamma, la quale si andava congedando da questa vita e da me
in particolare, che vivevo ormai con lei tutto il tempo dopo le mie lezioni di
Catanzaro... E così fu, il 9 giugno di quello stesso anno: chiamata al cielo
anche lei...
Perché vi scrivo questo? Solo per dirvi che allora la vicinanza di voi più
grandi e l'entusiasmo di voi più piccoli mi sosteneva, come mi sostiene anche
oggi e mi faceva affrontare una nuova fase della vita, in cui mi ritrovavo
paradossalmente più solo e più in compagnia con gli altri!
Ma è stato così che, con la venuta e la scelta di don Benj di restare a
Tortora, almeno per qualche anno, abbiamo potuto insieme accettare questo nuovo
incarico, circondati da persone e da voci, da storie e da volti. Tra questi sono
fondamentali per noi i vostri volti e le vostre voci, di voi "più grandi", ma
anche di voi più giovani e di voi ragazzi. Di voi che nel "Puntopace" siete
entrati più recentemente, ma anche di voi che siete stati i pionieri di
quest'esperienza e che ne restate una componente fondamentale.... >>.
[Per testo completo vedi LINK: http://www.puntopace.net/ppace12/ppace12.htm ].
Per i contenuti di base della celebrazione eucaristica di ieri rimando per adesso alla locandina con cui fin dall'inizio preparo e comunico per e-mail a quasi 300 amici anche fuori di Tortora il messaggio domenicale della Parola di Dio: ecco il link: http://www.puntopace.net/Locandine2013-14/8AnnoA-2014.pdf
Erano presenti tra i ministri per la concelebrazione Don Jayprakash, Don Biagio Russo, parroco emerito di Aieta, Padre Giuseppe della comunità dell'Annunziata di Bonifati, Don Fiore Imperio e padre Corrado da Matera, francescano e organista - allievo del maestro Gianvito Tannonia (ugualmente presente con una rappresentanza del suo Istituto, lo stesso in cui è maturata la scelta di don Antonio Rossi verso il sacerdozio). Affiancavano i concelebranti il diacono Fedele Candia e i ministri straordinari per l'eucaristia: Filippo Lavilletta ed Angelo De Francesco, persone per le quali don Antonio è stato ugualmente molto significativo.
L'omelia muoveva dal passo del Siracide 2,12 ("Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti e al peccatore che cammina sue due strade") e riprendeva in termini più semplici e con esempi pratici ciò che San Gregorio Magno (ufficio delle Letture del giorno) aveva scritto a riguardo: "Il peccatore cammina su due strade quando compie quello che è di Dio, ma desidera e cerca quello che è del mondo".
Da qui l'attualizzazione del discorso del Vangelo del giorno: "Non potete servire a Dio e a Mammona (al Dio della ricchezza)!", che don Antonio aveva cercato di tener sempre presente nella sua vita e che ciascuno di noi è chiamato a considerare sempre attuale.
La stessa omelia è stata registrata da Luigia Moliterni e chi vuole può farne richiesta all'interessata per poterla ricopiare.
Non abbiamo al momento foto della celebrazione, ma ne ho qualcuna del gruppo venuto con Gianvito,
cui ho tenuto tra sabato sera e domani mattina presto il loro abituale ritiro mensile.
si possono leggere da qui dalle omelie di Don Antonio Rossi
Gianvito, Giovanni e padre Corrado |
Qui sopra l'originale del quadro che ritrae Cristo che abbraccia San Francesco d'Assisi cf. Il discorso della montagna per noi che camminiamo in pianura
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Inaugurazione della piazza dedicata a Don Antonio Rossi (foto di Raffaele Santoro) |
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Memoria di don Antonio a cura del coro parrocchiale
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Tortora, panorama dalla Piazza Don Antonio Rossi, 2-3-14 |