Secondo la narrazione delle prime pagine del vangelo di Marco, che stiamo leggendo la domenica, il regno di Dio annunciato da Gesù si realizza con i segni delle guarigioni e con le attestazioni del suo amore per quanti lo incontrano. Si manifesta anche attraverso un'assoluta novità, che molti stentano a capire e a condividere. All'immagine di un Dio che vuole sacrifici, sottomissione servile e svuotamento della propria umanità, Gesù contrappone l'immagine di un Dio che gioisce della gioia degli uomini, li ritiene suoi amici e li vuole come suoi figli. L'otre e il vestito vecchio, il contenitore sacrificale e la tunica sacrale, non possono reggere all'urto della novità di vita recata da Gesù, che fa esplodere le contraddizioni della religione tradizionale e ci immette in un circuito di fede tale, da farci gioire con chi gioisce e piangere con chi piange.
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8^ Domenica dell’anno (B) 2006
Dall'arte del cucire,
certo vista da tua madre, (GM/26/02/06)
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Profeta Osèa (2,16.17.21-22) <<Così dice il Signore: «Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore»>>. Vangelo di Marco (2,18-22) <<In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi»>>. |