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1^ domenica di quaresima: il deserto e i suoi fantasmi, la sua solitudine e la fame di pane, di senso della vita, di rapporti più veri. Le tentazioni nascono e si consumano in un’unica tentazione: conta nella vita solo ciò che si addenta e che si vede, solo ciò che appare e ci fa apparire, tutto il resto è vuoto; tutto il resto è deserto. Tentazione mai sconfitta definitivamente, che torna a tempo debito, che torna a tormentarci sempre. Non abbiamo che un’unica risorsa per combatterla: adorare Dio solo, proprio Colui che non si vede eppure ci parla da quel deserto e da quel vuoto senza scampo. Non fuggire il vuoto, né volerlo riempire, ma imparare ad accoglierlo, così com’è, come vuoto appunto: è l’inizio e la consumazione della sapienza.  

 

 

1^ Domenica di Quaresima (C)

Conosco le aride zolle ove emigra la mente

quando il cuore rimorde il rimpianto

della tua lontananza:

sale come marea ciò che mi tenta,

andando, anch’io, Gesù, in desolate solitudini, come la mia generazione...

No, non sono migliore degli altri!

«Tu che ne sai? - avrei voglia di dirti -
Che ne sai di questo abisso

ove il mio Egitto non è solo ricordo,

ma esilio giornaliero,

perché dietro una qualche balza di sabbia

rischio di perderti e di perdermi sempre?».

No, non è così. Anche tu lo conosci,
avendolo attraversato,
questo immane deserto.

Anche tu cupo un tonfo nel cuore
hai sentito: fame e sete di cose vere
fame e sete della Parola di Dio,

l’unica scuola non di sopravvivenza
ma di vita abbondante.
(GM/29/02/04)

Dal vangelo secondo Luca (4,1-13)

<<In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta  giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a  questa  pietra  che  diventi  pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo"».  Il  diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli  in  un istante tutti i regni  della  terra,  gli disse: «Ti darò  tutta  questa  potenza  e  la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani  e  io  la  do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». Gesù gli rispose:  «Sta scritto: "Solo al Signore  Dio  tuo  ti  prostrerai,  lui  solo  adorerai"». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul  pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti:  "Ai  suoi angeli darà ordine  per  te,  perché  essi  ti custodiscano"; e anche: "essi ti sosterranno con le mani, perché  il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù  gli  rispose: «E' stato detto:  "Non  tenterai  il Signore Dio tuo"».  Dopo  aver  esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato>>.

Dal libro del Deuteronòmio (26,4-10)

«..Tu pronuncerai queste parole davanti al Signore tuo Dio: Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande,  forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci  umiliarono  e  ci imposero una  dura  schiavitù. Allora gridammo al  Signore,  al  Dio  dei  nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra  umiliazione, la nostra miseria e la nostra  oppressione;  il Signore ci fece uscire  dall'Egitto  con mano potente e  con braccio teso…»