Centralità della pace
come compito del cristiano nel mondo
“Per il cristiano … annunciare la pace è annunziare il Vangelo” (Giovanni
Paolo II)
n
Giovanni Paolo II:
n
Inscindibile rapporto tra
annuncio del vangelo
e annuncio della pace
n
Messaggio per la giornata
mondiale della pace dell’1/1/04:
n
«Un impegno sempre attuale:
educare alla pace»
n
«I vari aspetti del prisma
della pace sono stati ormai abbondantemente illustrati… non rimane che operare,
affinché l'ideale della pacifica convivenza…entri nella coscienza degli
individui e dei popoli»
n
Noi cristiani, l'impegno di
educare noi stessi e gli altri alla pace lo sentiamo come appartenente al genio
stesso della nostra religione.
n
Per il cristiano, infatti,
proclamare la pace è annunziare Cristo che è « la nostra pace » (Ef 2,14), è
annunziare il suo Vangelo, che è «Vangelo della pace» (Ef 6,15), è chiamare
tutti alla beatitudine di essere « artefici di pace» (cfr Mt 5,9)»
Il messaggio è diventato uno dei punti
qualificanti
della Dottrina sociale della Chiesa
Lo dimostra
Tre parti
3 parti:
n
Impegno per la pace e per i
diritti umani
n
La Chiesa “popolo messianico”
impegnato
per il bene del mondo e per il suo futuro
n
Situazione attuale e nuovi
compiti di impegno per il cristiano
1^ parte
Impegno per la pace e per i diritti umani
n
Dalla Bibbia:
n
«Chi opprime il povero offende
il suo creatore, chi ha pietà del misero lo onora» (Pr 14,31);
n
«Chi deride il povero offende
il suo creatore, chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito» (Pr
17,5);
n
«Ma egli libera il povero con
l'afflizione, gli apre l'udito con la sventura» (Gb 36,15
I salmi, grido degli oppressi:
* Sal 72,4: «Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei
poveri e abbatterà l'oppressore»
* Sal 72,13: «avrà pietà del debole
e del povero e salverà la vita dei suoi miseri»
* Sal 109,31: «poiché si è messo
alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita»
*
Sal 113,7: «Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero»
* Sal 132,15: «Benedirò tutti i suoi
raccolti, sazierò di pane i suoi poveri»
*
Sal 140,13: «So che il Signore difende la causa dei miseri, il diritto dei
poveri»
* Sal 107,41 «Ma risollevò il povero
dalla miseria e rese le famiglie numerose come greggi»
*
Sal 56,9: «I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre
tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro?»
Denuncia
profetica:
«Perfino sugli
orli delle tue vesti si trova il sangue di poveri innocenti, da te non sorpresi
nell'atto di scassinare, ma presso ogni quercia» (Ger 2,34)
n
"Gloria Dei vivens homo: vita
autem hominis visio Dei"
n
Cioè: La gloria di Dio è l'uomo
vivente: la vita poi dell'uomo è la visione di Dio
(Sant'Ireneo di Lione, Adversus Haereses
IV, 20, 7: SCh 100, t. II, 648).
Attualizzare la Parola di Dio
Da chi e come sono oggi oppressi gli esseri
umani che sono immagine del Dio vivente?
In sintesi
n
Da chi costruisce non un mondo
“umano”
(che pensa, che ama che realizza il mondo secondo il piano di Dio),
n
Ma pensa alle cose e non alle
persone, al profitto e non all’uso “equo” del denaro, a farsi strada
schiacciando gli altri, a imporre la sua supremazia
n
Sicché si consolida “un mondo
colpevole che compra e disprezza”, che rende ingiusti e nemici uomini e popoli
II^ parte:
La Chiesa “popolo messianico” impegnato per il bene del mondo e per il suo futuro
Il cristiano è impegnato nel popolo
messianico avente queste caratteristiche particolari:
«Questo popolo messianico ha per capo Cristo “consegnato per i nostri
peccati, risuscitato per la nostra giustificazione” (Rm 4,25), che regna
glorioso in cielo dopo aver ottenuto il nome che è al di sopra di ogni altro
nome. Lo statuto di questo popolo è la dignità e la libertà dei figli
di Dio, nel cuore dei quali, come in un tempio, inabita lo Spirito di Dio.
La sua legge è il nuovo comandamento di amare come ci ha amati Cristo (cf.
Gv 13,34). Il suo fine è il regno di Dio, iniziato sulla terra da Dio
stesso, ma destinato a dilatarsi sempre più, per essere portato a compimento
alla fine dei secoli, quando apparirà il Cristo vita nostra (cf. Col 3,4);
allora “anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della
corruzione per partecipare alla gloriosa libertà dei figli di Dio” (Rm 8,21)»
[Lumen Gentium]
Il regno cui la Chiesa tende è quello
dove il più piccolo è più grande del Battista (Mt 11,11).
Regno di misericordia e di amore.
Regno pertanto diverso da quello annunciato dal Battista, tratteggiato a tinte
fosche come regno del giudizio
E’ il Regno di un Dio “schierato” al
fianco degli oppressi
La pace, in tutta la ricchezza dello
sholom:
realizzazione, felicità e benessere
dell’uomo
collegata al ristabilimento della giustizia.
«Effetto della giustizia sarà la pace» (Is
32,17)
Giacomo: «un frutto di giustizia viene
seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace» (Gc 3,18)
«La pace nasce dalla giustizia», «la
giustizia è frutto della pace».
Rimanda a un orizzonte più ampio,
riguardante la presenza di Dio, la sua signoria (il suo regno), la sua
benevolenza verso la storia di Israele e la storia umana.
III^
parte Situazione attuale e nuovi compiti di impegno per il cristiano
L’impegno del cristiano è in continuità con
l’agire di Dio e di Gesù:
n
Un agire misericordioso verso i
peccatori e verso gli infelici.
n
che tende continuamente a
ristabilire il diritto e la giustizia.
n
che è forza liberante verso
e con gli oppressi e i diseredati
§
Lo shalom biblico è ripreso da Gesù
n
Nell’impegno a “fare la pace”
n
Anche Paolo dirà: «diamoci dunque
alle opere della pace e alla edificazione vicendevole» (Rm 14,19)
n
Ma la pace sarà anche “verità”:
non come chi dice «Pace, pace» mentre non c'è, «perché dal piccolo al grande
commettono frode» (Ger 6, 13‑14).
Gesù maestro di nonviolenza e di forza
liberante per noi suoi discepoli
“Beati i figli della luce”
in quanto artefici di pace
e non artefici di guerra
§
Qumran: messianismo radicale
n
l’ideologia della “guerra
santa”
n
L’assoluta purezza interiore
n
L’esclusione e condanna del
peccatore
Qumran: messianismo radicale
n
«Attingete forza voi che lo
servite, voi che cercate il Signore…Il Signore si metterà alla ricerca dei pii e
chiamerà per nome i giusti…I credenti ricreerà attraverso la sua potenza»
n
«... il tempo in cui tu hai loro
comandato ... non a ... e voi mentirete sul suo patto ... essi dicono: “fateci
fare la Sua guerra ... perché abbiamo profanato” ... i vostri [nemi]ci devono
essere annientati e non devono sapere che con il
fuoco...»
Qumran: Farsi coraggio per la guerra
che giustificherà i suoi artefici: messianismo radicale
n
«Fatevi coraggio per la guerra e
ciò dovrà esservi computato a giustizia…»
Gesù delegittima la guerra in nome di Dio
e insegna la nonviolenza
n
“Beati i facitori di pace” (Mt
5,9)
n
“Avete inteso che fu detto: Occhio
per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se
uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Mt
5,38)
n
non succeda che, cogliendo la
zizzania,con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro
crescano insieme fino alla mietitura (Mt
13,29)
(21)
Gesù, la sera di pasqua “Pace a voi! Come il
Padre ha mandato me, anch'io mando voi”
-
Siamo mandati anche noi
-
A testimoniare il valore della
persona:
-
Con l’agire solidale,
-
Con l’impegno per la tutela dei
diritti fondamentali di ogni uomo,
-
Particolarmente dei più svantaggiati
-
CCC 2148 La bestemmia si oppone direttamente al secondo
comandamento. Consiste nel proferire contro Dio ... E' blasfemo anche ricorrere
al nome di Dio per mascherare pratiche criminali, ridurre popoli in schiavitù,
torturare o mettere a morte. L'abuso del nome di Dio per commettere un crimine
provoca il rigetto della religione.
Evitare la bestemmia contro l’uomo
L'uso della violenza al servizio
della verità
(5.3) “Un altro capitolo doloroso sul quale i figli della Chiesa non possono non
tornare con animo aperto al pentimento è costituito dall'acquiescenza
manifestata, specie in alcuni secoli, a metodi di intolleranza e persino di
violenza nel servizio della verità ". Ci si riferisce alle forme di
evangelizzazione che hanno impiegato strumenti impropri per annunciare la verità
rivelata o non hanno operato un discernimento evangelico adeguato dei valori
culturali dei popoli o non hanno rispettato le coscienze delle persone a cui la
fede veniva presentata, come pure alle forme di violenza esercitate nella
repressione e correzione degli errori”
- Chiedendo
perdono per il male commesso in nome di Dio Cf Commissione Teologica
Internazionale La Chiesa e le colpe del passato"
Impegnandosi per il decalogo d’Assisi 24
gennaio 2002
n
"1. Ci impegniamo a proclamare la
nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero
spirito religioso e, condannando qualsiasi ricorso alla violenza e alla guerra
in nome di Dio o della religione, ci impegniamo a fare tutto il possibile per
sradicare le cause del terrorismo.
n
2. Ci impegniamo a educare le
persone al rispetto e alla stima reciproci, affinché si possa giungere a una
coesistenza pacifica e solidale fra i membri di etnie, di culture e di religioni
diverse.
n
3. Ci impegniamo a promuovere la
cultura del dialogo, affinché si sviluppino la comprensione e la fiducia
reciproche fra gli individui e fra i popoli, poiché tali sono le condizioni di
una pace autentica.
n
4. Ci impegniamo a difendere il
diritto di ogni persona umana a condurre un'esistenza degna, conforme alla sua
identità culturale, e a fondare liberamente una propria famiglia.
n
5. Ci impegniamo a dialogare con
sincerità e pazienza, non considerando ciò che ci separa come un muro
insormontabile, ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità
degli altri può diventare un'occasione di maggiore comprensione reciproca.
n
6. Ci impegniamo a perdonarci
reciprocamente gli errori e i pregiudizi del passato e del presente, e a
sostenerci nello sforzo comune per vincere l'egoismo e l'abuso, l'odio e la
violenza, e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è una
pace vera.
n
7. Ci impegniamo a stare accanto a quanti soffrono per la miseria
e l'abbandono, facendoci voce di quanti non hanno voce e operando concretamente
per superare simili situazioni, convinti che nessuno possa essere felice da
solo.
n
8. Ci impegniamo a fare nostro il
grido di quanti non si rassegnano alla violenza e al male, e desideriamo
contribuire con tutte le nostre forze a dare all'umanità del nostro tempo una
reale speranza di giustizia e di pace.
n
9. Ci impegniamo a incoraggiare
qualsiasi iniziativa che promuova l'amicizia fra i popoli, convinti che, se
manca un'intesa solida fra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a
crescenti rischi di distruzione e di morte.
n
10. Ci impegniamo a chiedere ai
responsabili delle nazioni di compiere tutti gli sforzi possibili affinché, a
livello nazionale e a livello internazionale, sia edificato e consolidato un
mondo di solidarietà e di pace fondato sulla giustizia.
[Testo ripreso da Internet,
www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/letters/2002/documents/hf_jp-ii_let_20020304_capi-stato_it.html]