Giovanni Mazzillo <info
autore> |
home page:
www.puntopace.net
“La comunità ecclesiale intorno alla mensa della Parola”. Traccia di riflessione. Convegno a Chiaravalle. 23-29 luglio 1984
1) Il filo
conduttore delle tre conversazioni
1.1.) Piste di orientamento
della riflessione scaturenti da “La morte fa paura”:
a)
L’eucaristia
non è solo culto, ma testimonianza verso la società.
b)
L’eucaristia
è protesta e denuncia delle ingiustizie dei potenti.
c)
L’eucaristia
è profezia: annuncio della vittoria della vita sulla morte, dell’amore
sull’egoismo.
1.2 ) La comunità ecclesiale che celebra l’eucaristia deve celebrare la speranza di una società diversa, per una storia che sia più umana (esperienze dal vissuto di una parrocchia).
1.3 ) La comunità ecclesiale vive nella ricerca della comunione, nonostante le diversificazioni dei vari gruppi. Criteri:
- cercare l’ecclesialità
- rispettare gli altri
- testimoniare con la vita
1.4) La Parola di Dio costituisce la comunità ecclesiale
in generale e la “Chiesa
domestica” (LG 11).
2)
Alcune
linee propositive del Magistero a distanza di circa 20 anni
a)
Dal
Concilio Vaticano II
- “Benché la sacra
liturgia sia principalmente culto della Maestà divina,
è tuttavia una ricca fonte di istruzione per il popolo
fedele. Nella
Liturgia, infatti, Dio parla al suo popolo e Cristo
annuncia ancora il
suo Vangelo; il popolo a sua volta risponde a Dio con il
canto e la
preghiera” (SC 33) (26 sett. 1964).
-
“Affinché
la mensa della Parola di Dio sia preparata ai fedeli con maggiore abbondanza,
vengano aperti più largamente i tesori della Bibbia, in modo che, in un
determinato numero di anni, si leggano al popolo le parti più importanti della
sacra Scrittura” (SC 51).
b)
Da
“Eucaristia, Comunione e Comunità”
(documento pastorale
dell’episcopato italiano)
11 – 15 aprile 1983
“Nell’Eucaristia la Chiesa è
convocata dalla Parola e diventa comunità in ascolto del suo Dio. È una Parola
che risuona viva e attuale, e viene colta sulle labbra del Risorto, presente
nell’Eucaristia, come lo era sulla strada di Emmaus” (Nr. 7)
Sintesi: Raccogliamo gli elementi sui quali
fondare il nostro discorso.
C’è una gradualità che va dal carattere istruttivo del
“popolo”
a quello convocativo del “Popolo
di Dio”
a quello costitutivo della stessa
Chiesa.
3)
Dal
“popolo” come massa da istruire al Popolo di Dio radunato dalla Parola e
intorno alla mensa della Parola.
a)
Il
gradino più basso è quello di un’istruzione
-
fatta
dai Ministri
-
che
leggono (spiegano) al popolo.
-
Il
“popolo” è la massa dei fedeli:
= cioè
liturgicamente quelli che non sono Ministri
= è in
ascolto
= deve
essere istruito (carattere passivo).
b)
C’è
una concezione ecclesiologica non evoluta, che rischia di
identificare terminologicamente:
-
la
Chiesa con i Ministri (gerarchia)
-
il
popolo con tutti coloro che non sono ministri.
= Si
considera solo l’atteggiamento passivo del popolo (ascolto) e quello
attivo dei ministri (lettura e
predicazione).
= Tale visione della Chiesa è incompleta.
Nello stesso Concilio è
superata dalla presenza di altri elementi. Tra
questi ci sono:
I)
Il
concetto di “Popolo do Dio”
-
La
Chiesa è tutto il Corpo di Cristo (cap. I della LG).
-
Il
Popolo di Dio viene prima delle differenziazioni nella Chiesa (cap. II della
LG).
-
La
SC dice a proposito della Parola di Dio:
“Dio
parla al suo popolo”: Non possono essere esclusi i ministri come destinatari
della Parola. È l’intero popolo di Dio, cioè tutta la Chiesa nelle sue varie e
molteplici componenti. Tutta la Chiesa “risponde” con la preghiera: sono tutti
a pregare, inclusi i ministri.
II)
Un
secondo elemento ugualmente importante è il carattere convocativo della Parola:
-
L’intera
Chiesa è convocata dalla Parola di Dio:
“La
Parola del Signore è paragonata appunto al seme che viene seminato nel campo
(Mc 4,14): quelli che la ascoltano con fede e appartengono al piccolo gregge di
Cristo (Lc 12,32) hanno accolto il Regno stesso di Dio …” (LG 5).
III)
L’ascolto
della parola è costitutivo della Chiesa
-
I
discepoli di Emmaus rappresentano non solo i laici, ma l’intera Chiesa, che per
essere tale ha bisogno di riconoscere la presenza di Cristo:
“Il
primo atto del singolo e della comunità che celebra è l’incontro con Cristo – è
detto in <<Eucaristia, Comunione e Comunità>>”. Se non si avverte
nella fede l’alito della sua presenza, come direbbe Sant’Ambrogio, non si
accende la scintilla della Preghiera. L’Eucaristia è molto più di un rito da
ripetere; è il Risorto da incontrare, per percorrere con lui la stessa strada
(Nr. 6)
4)
L’ascolto
della Parola ci rende Chiesa, come è accaduto con i discepoli di Emmaus (LC 24)
a)
Perché
suscita le virtù “teologali”:
-
suscita
la fede nel Cristo, senza della quale non c’è Chiesa (cfr. Battesimo)
-
ci
ridona speranza nelle nostre delusioni
-
rinsalda
la carità: ci rende capaci di riconoscere un fratello nel viandante, di
camminargli accanto, di ascoltarlo, di invitarlo a casa.
b)
Perché
riattualizza per noi le opere di Dio:
-
ci
fa comprendere il passato (memoria storica)
-
ci
fa comprendere il presente:
Cristo nei suoi segni: la Parola (arde il cuore nel petto)
Cristo nella convivialità eucaristica
Cristo nel viandante
-
ci
svela il futuro: quello che dovremo fare sarà la conseguenza del “fatto”.
c)
Perché
ci immette nel mistero della salvezza di Dio.
Se il Cristo è vivo, le
nostre speranze si riaccendono,
la nostra comunità è più che
un’associazione,
la famiglia è più che una cellula
della società.
5)
“Mensa
della Parola” e “Mensa del Corpo e Sangue del Signore”
a)
Caratteri
della mensa
I)
comunità di origine (provenienza)
IV) ripresa del comune cammino
V) festa
Esempio: lettura a tavola della lettera del papà emigrato
Intreccio tra presenza e
assenza
b)
Applicazione
dei caratteri della mensa all’Eucaristia.
c)
Mensa
liturgica e mensa domestica: Spezzare la Parola
-
In
Emmaus sono tutti e due insieme, così nella Chiesa primitiva.
-
Nella
nostra vita ecclesiale si verifica quest’unità solo quando si celebra
l’Eucaristia in famiglia.
I esempio: una messa domestica: crocifisso e Vangelo oltre la
materialità dell’immagine della Parola.
Presenza di
Cristo.
II esempio: una messa domestica con il Cristo presente nel
sofferente.
-
Nella
“normalità” si separa
a)
la
presenza di Cristo nell’Eucaristia da quella della Parola (è valida la messa
dopo la predica?)
b)
la
presenza di Cristo nella Parola e nel suo Corpo e Sangue da quella nel
sofferente (cristiani della domenica o del sabato sera)
Importanza del
ristabilimento dell’unità della Presenza di Cristo.
d) Ristabilire la mensa della
Parola
-
In
Parrocchia: preparare la liturgia
vivere la
Parola
-
In
famiglia: leggere comunitariamente la Parola
lasciarsi guidare da essa
e)
Metodologia
di una lettura
-
Leggere
con fede: non giudicare la Parola, ma lasciarsi giudicare
-
Ascoltare
-
Farla “risuonare” in sé. Rapporto con se stesso
con gli
altri
con la società
- Metterla in comune
1) Lettura “domestica” e lettura liturgica
a)
Riferimento
costante alla lettura della Chiesa
-
Per
i contenuti (interpretazione autentica)
-
Per
i testi (cammino nei testi liturgici)
-
Per
il metodo (ascolto – risonanza – preghiere – vedere – giudicare – agire)
b)
Presenza
dello Spirito Santo in colui che legge e nella Chiesa nel suo insieme e nel
ministero della Parola:
-
ciascuno
secondo il suo grado
-
assecondare
lo Spirito è assecondare il suo modo di essere presente e non contraddirlo
-
assecondare
lo Spirito è non sottovalutare la sua azione nella lettura delle Scritture.
2) Per i contenuti. Tre possibili itinerari:
-
quello
dei testi biblici liturgici
-
la
lettura di un singolo libro
-
Temi
biblici in corrispondenza alle grandi figure bibliche
i)
Abramo
- fede
j)
Mosè
– speranza – liberazione
k)
Geremia
– profezia – missione
l)
Isaia
– annuncio di pace
La lettura biblica per la
domenica:
i)
clima
di preghiera
j)
Introduzione
k)
Lettura
l)
Risonanza
m)
Messa
in ….:
- evitare il dibattito e il
confronto intellettuale
- mettere in discussione la propria
vita:
= evitare gli eccessivi sensi di
colpa
= evitare l’evasione dalla propria esperienza
n)
Lasciarsi
giudicare dalla Parola
o)
Lasciar
giudicare con la Parola
- gli aspetti personali
- sociali
p)
Lasciarsi
guidare: indicazioni per agire
q)
Lasciarsi
liberare dalla Parola
- annuncio di gioia
- per essere più uomini
-
Lettura
di gruppo: vari metodi ed itinerari: vedi criteri precedenti
Proposta. Lettura – famiglia
- leggere i brani della domenica già in
precedenza
- ritornare sui brani