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Tortora 29.07.2012 Presentato a Tortora il libro Dio sulle tracce dell'uomo. Saggio di teologia della rivelazione Lettera del Direttore ITC Natale Colafati per la presentazione del libro a Tortora |
La presentazione del libro è avvenuta nella suggestiva cornice della Piazza Plebiscito del centro storico di Tortora. Ha introdotto e coordinato l'incontro il Prof. Giovanni Celico, che ha presentato tra l'altro i temi e i capitoli portanti dell'opera.
Alla sua è seguita la relazione del Prof. Pasquale Giustiniani, che da un versante più direttamente filosofico, ha indicato le domande portanti e le linee di ricerca emergenti nell'opera, facendo continui e opportuni collegamenti con quella direttamente precedente: L'uomo sulle tracce di Dio. Ne ha additato la simmetriche e convergenti dinamiche euristiche che ne sostengono la proponibilità e la permanente problematicità. Quest'ultima è singolarmente e paradossalmente portatrice di soluzione nella continua ricerca, che ha la sua metafora e il suo centro propulsore nelle tracce, o meglio nel restare sulle tracce l'uno sull'altro. Le "tracce" sono così apparse non solo una cifra adeguata per entrare nella teologia dell'autore, ma anche l'emblema di una domanda che si fa carico tanto dell'uomo quanto di Dio, così come storicamente l'uno e al'altro si affacciano all'orizzonte del mondo e di quanto lo caratterizza.
È seguita una breve ripresa dell'argomento da parte di Don Emilio Servidio, vicario generale della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea e filosofo egli stesso, che oltre a portare il saluto del Vescovo, ha ribadito l'importanza non accidentale, ma sostanziale della relazione per intendere non solo l'uomo ma la stessa realtà nel suo complesso.
L'intervento di don Cono Araugio ha contestualizzato tutto ciò nella storia personale dell'autore, di cui ha ricordato la figura e il canto giovanile del "nomade", dunque dell'essere in cammino come emblema che caratterizzava già i primi anni della sua riflessione e della sua prassi esistenziale.
Non sono mancati i saluti
dell'Istituto teologico Calabro, portati a nome del
Direttore uscente don Natale Colafati, dal segretario
dello stesso istituto: Domenico Maressa. Del resto erano
presenti, oltre ad alcuni parroci della zona pastorale e
della vicaria della diocesi, alcuni dei quali ex
studenti di don Mazzillo, anche alcuni suoi attuali
colleghi di insegnamento, come Padre Giorgio Andolfi e
Padre Michele Mazzeo, oltre a don Serafino Parisi, che
accompagnava Mons. Staglianò. Graditissima ancora la
presenza di alcuni provenienti di Orsomarso, prima
parrocchia di don Giovanni Mazzillo. A loro e a quanti
vogliano intervenire l'autore ha dato appuntamento ad
Orsomarso per venerdì prossimo 3 Luglio, alla
presentazione del libro di Katia Stancato: "Oltre la
siepe", dove egli stesso sarà tra i relatori. L'intervento conclusivo dell'intensa ed interessante serata è stato quello dell'autore. Don Giovanni Mazzillo si è compiaciuto della presenza straordinariamente numerosa di un pubblico attento e interessato. Poi ha cercato di scorgere nel cielo la luna, intanto scomparsa, per chiudere con alcuni versi struggenti di Giacomo Leopardi nel celebre canto del Pastore errante dell'Asia, che parla alla luna, ponendo in realtà a se stesso e - indirettamente a Dio - le domande che caratterizzano la grandezza e la fragilità dell'uomo. Anche a fronte di quelle terribili domande sul senso dell'essere e sull'abisso che sembra alla fine inghiottire tutto, comprese le domande, egli ha evocato la scelta di Dio di voler scendere nello stesso abisso umano, per conoscerlo dal dentro, per lasciarsi scavare da esso e infine per attraversalo, consentendo il nostro attraversamento della morte. Questa, ha concluso, può più che avere un senso, avere un solo sbocco, che è pienamente umano, da quando è stata visitata e attraversata da Dio, proprio perché da allora è diventato uno sbocco, e dunque un riavvio, divino. Lo sbocco che è foce e sorgente di un amore che sa consumarsi e dunque ogni volta risorge. |
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