6^ Domenica di PASQUA (B) 2009                                                      www.puntopace.net

La liturgia di questa domenica sembra riassumere i grandi temi della Pasqua fin qui sviluppati. Ne riassume il cuore e la sorgente. Nella 1^ lettera di Giovanni troviamo infatti scritto:  "Dio è amore". E proseguendo, troviamo proprio qui il motivo ultimo della venuta in mezzo a noi del Figlio di Dio e della sua condivisione della nostra sorte umana fino alla morte: "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui". Le domeniche precedenti ci hanno mostrato alcuni aspetti di questa vita che ci è stata comunicata. Oggi ci viene indicato il modo di essere di Dio, perché diventi il nostro modo di essere. La sua intima, inesauribile e sorgiva carità è diventata offerta di amicizia profonda e reale da parte di Gesù ai suoi discepoli. Ciò vale anche per noi, perché l'amicizia gratuitamente ricevuta e continuamente alimentata dalla Grazia diventi stile di vita abituale nei nostri rapporti.

 

Particolare dal Le dernier Repas (Vie de Jésus MAFA,
Mt 26,26): l'ultima cena è ripensata in un contesto tipicamente africano.

PREGHIERA

L'amicizia non si impone né si compra,
di per sé nemmeno si merita, ma si alimenta.
Si alimenta restando l'uno accanto all'altro,
proprio nell'amore, come Tu dici;
Tu, Gesù, che all'amicizia hai creduto
più d'ogni altro e sei andato avanti,
portando nomi e volti con Te
nel passaggio da questo all'altro mondo.
E quando proprio esso, attonito
di fronte a tanto amore, Ti restituì alla vita,
dimostrò che l'amicizia è più forte
d'ogni altro legame, e che se Tu l'hai assunta
su questa nostra terra,
vuol dire che è sacramento vivente
di ciò che Tu sei e vuoi,
che Tu pratichi e chiedi a tutti noi.
È proprio questo che ci impegniamo a vivere,
aiutaci, pertanto, a rimanere nell'amore! Amen
!
(GM/17/05/09)

 

 

1Gv 4,7-10: Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.  In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Vangelo di Giovanni (15,9-17): In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».