HA SCRITTO CHRISTOPH NEBGEN
Caro Giovanni,
credo, che non conosci Erick Kästner, un grande scrittore di Berlino, che
ha scritto tanti libri per i bambini, ma con una morale sopratutto per
gli adulti. Volevo mandarti un testo del suo romanzo "Fabian, la storia di
un moralista", ma non l'ho trovato in Internet. Per me è la storia
piu bella del mondo, mi ritornava in mente, quando parlavi del materialismo
durante la messa della domenica. Devo scriverla in tedesco: (vedi sotto la
traduzione italiana)
Fabian, die Hauptfigur des Romans, lebt
im Berlin der 20er Jahre, ist arbeitslos, gebildet und sehr kritisch. Ein
Intelektueller könnte man wohl sagen. Das Buch über einen Abschnitt seines
Lebens liefert eine Sittengeschichte der Zeit (im Berlin der 20er formiert sich
der Faschismus, das soziale Elend, aber auch die kulturelle Szene um Maler,
Autoren und Wissenschaftler)... Fabian bekommt eines Tages Besuch von seiner
Mutter, die immer besorgt um ihn ist und der er verheimlicht, daß er arbeitslos
ist. Er tut so, als ginge er zur Arbeit, sie räumt tagsüber sein Zimmer auf
und macht ihm etwas zu essen. Kästner beschreibt dies alles sehr nostalgisch,
mit viel Liebe für die Personen. Am Tag der Abreise, bringt Fabian seine Mutter
zum Bahnhof, unbemerkt von ihr steckt er, der selbst nichts hat, ihr, der armen
Witwe, einen Umschlag mit 20 Mark in die Tasche und verabschiedet sie. Als er später
nach Hause kommt und sich ins Bett legt, findet er unter seinem Kissen einen
Umschlag. Darin befinden sich 20 Mark, die ihm die Mutter am morgen unbemerkt
dorthin gelegt hatte. Die beiden waren auf die gleiche Idee gekommen, dem
anderen, trotz der eigenen Armut "unter die Arme zu greifen". Kästner
schreibt nun, daß rein arithmetisch die Summe des ganzen Null sei: Die Mutter
hat genauso viel Geld wie vorher, Fabian ebenso. Aber die Summe, die in den
Herzen der beiden durch ihre Geschenke füreinander entstanden ist, die ist so
groß, daß man sie mit Zahlen gar nicht ausdrücken kann.
TRADUZIONE ITALIANA
Fabian,
protagonista del romanzo, vive nella Berlino degli anni '20, è disoccupato,
erudito e molto critico. Si potrebbe ben dire un intellettuale. Il libro,
attraverso una fase della sua vita,
fornisce una storia dei costumi del tempo (nella Berlino degli anni '20
si sviluppa il fascismo, la miseria sociale, ma anche il contesto culturale di
pittori, autori e scienziati)... Un giorno Fabian riceve la visita di
sua madre, che si prende cura di lui e alla quale nasconde che è disoccupato.
Egli si comporta come
se andasse al lavoro, mentre lei di giorno riordina la sua stanza e
gli prepara da mangiare. Kästner descrive tutto ciò con molta nostalgia, con
tanto amore verso le persone. Il giorno della partenza della madre, Fabian
l'accompagna alla stazione, e, senza farsi vedere, lui che non ha niente, le
infila nella tasca, a lei una povera vedova, una busta con 20 marchi e si
congeda. Quando più tardi rientra a casa e si mette a letto, trova una busta
sotto il suo cuscino. Ci sono 20 marchi, che la madre quella mattina vi aveva
messo di nascosto. Entrambi avevano avuto la stessa idea, di soccorrere l'altro,
nonostante la
propria povertà. Kästner scrive ora che dal punto di vista aritmetico la somma
di tutto è zero: la madre ha lo stesso denaro di prima, come altrettanto Fabian.
Ma la somma che ne è venuta nei cuori di
entrambi dai loro reciproci regali è così grande, che non si può
affatto esprimere con alcun numero.