EPIFANIA www.puntopace.net "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce!". L'invito del profeta è chiaro e forte. È rivolto a una città in rovina, davanti alle torri abbattute, al tempio distrutto e alle case ridotte in macerie. Echeggia davanti a sopravvissuti che sembrano aver perso ogni fierezza e ogni volontà di riscatto. Simili alla Gerusalemme di quel tempo sono tante situazioni esistenziali, nelle quali sembra impossibile qualsiasi reazione all'inedia rassegnata, che sopraggiunge sovente alla sventura. Quando siamo veramente colpiti in ciò che abbiamo di più caro, noi esseri umani preferiamo restare negli abiti di lutto e nell'oscurità del vittimismo, anziché spostarci verso la luce e farci inondare da essa. Accanto a questa penombra penosa, è da ricordare la notte oscura della violenza, che colpisce gli innocenti, mentre si alza verso il cielo il pianto di madri disperate, come leggiamo nel Vangelo subito dopo il viaggio dei Magi. Tuttavia, il grido di speranza si eleva anche in questa notte, mentre si intravede a fatica e ad intermittenza una stella, simile a quella che guidò i sacerdoti di Zoroastro (i Magi) verso Betlemme. Gerusalemme, la città azzerata e tuttavia chiamata a risorgere, è così l'emblema di ogni nostra storia devastata che sa lasciarsi inondare da una luce che viene da fuori, la luce ritrovata a Betlemme, nuovo punto di arrivo di ogni nostro umano viaggio e soprattutto nuovo punto di partenza.
| ||
L’immagine (da “Servizio della Parola”) presenta i magi in viaggio nel deserto, con alcuni personaggi sui cammelli e altri a piedi, sotto un cielo stellato. |
PREGHIERA
Grandissima fu la gioia dei Magi
Essa però era ricomparsa | |
|