16^
Domenica dell’anno A - 2008
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Le parabole del Regno di Dio, iniziate con quella del seminatore, proseguono con altre tre, collegate al tema della semina e dei germogli, della loro crescita e dei loro frutti. La prima riguarda la qualità del seme e la difficoltà di distinguere il grano ancora piccolo dagli steli delle piante cattive, come la zizzania. La seconda esprime la sproporzione tra l'apparente inconsistenza del seme (questa volta quello della senape) e ciò che da esso può scaturire. La terza considera il frumento, seme già macinato e diventato farina, nel momento in cui è impastato con il lievito e grazie ad esso, in maniera invisibile eppure reale, comincia a diventare pane. Sembra di capire che il Regno di Dio è tutto questo e molto di più. È una realtà in cui il discernimento è continuo e in cui il perdono e la benevolenza sono costanti (vedi anche 1^ lettura). I suoi inizi e la sua presenza nel mondo si percepiscono appena, eppure la sua efficacia è reale e irrefrenabile. Diventa così fermento che migliora il mondo e che sfama l'uomo nella sua ricerca di una felicità non effimera.
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Una ciotola di lievito su un caminetto di una delle nostre case in campagna, con accanto un mortaio in pietra. |
PREGHIERA
Farina che
s'impasta, quando il grano |
Vangelo di Matteo (13,24-43) In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”». Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata.....».
Sapienza (12,13-19) Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di
tutte le cose ...Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi
con molta indulgenza ... Con tale modo di agire hai insegnato al tuo
popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la
buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento. |